SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito un comunicato dei Meet Up 5 Stelle di San Benedetto.

“Per noi del Cinque Stelle salvare il nostro ospedale, preservare la salute dei cittadini Sambenedettesi e del Piceno, è la priorità assoluta. L’impegno verso il grave problema delle macerie in zona Agraria e la mancanza di sostegno da parte di altre forze politiche o associative del territorio sono fattori che evidentemente incidono su una petizione popolare. Comunque sia ringraziamo tutti i cittadini che hanno contributo al risultato.

A fine anno infatti, abbiamo consegnato circa 3.500 firme alla Presidenza del Consiglio Regionale, per chiedere la decadenza di tutta l’attuale Direzione Dell’Area Vasta 5. Nella fattispecie ricorrono gli estremi di cui all’art. 3 comma 7 del Dgls 502/1992 il quale dispone che “quando esistono gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo, in caso di violazioni di leggi o del principio di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione sanitaria, la regione risolva il contratto dichiarando la decadenza del Direttore Generale e provvede alla sua sostituzione”.

La vergogna però non appartiene a questa classe politico-dirigenziale che nelle dichiarazioni alla stampa, ci vuole far credere di essere attenta alla Sanità “Marchigiana”. Per loro le Marche si fermano ad Ancona e ai pochi comuni utili al loro interesse politico. Dei 26 milioni di investimenti dichiarati, al Piceno non sono arrivate neanche le briciole. Nessun posto letto in più nella previsione del triennio 2018-2020. Sugli investimenti per le assunzioni e sulla gestione del personale poi, ci facciamo un paio di conti e ci chiediamo: come fanno a dichiararci che ci sarà una stabilizzazione del personale e nuove assunzioni quando non sono stati neanche in grado di far fronte economicamente all’indennizzo degli straordinari per il personale esistente? Delle 50 inaugurazioni di nuovi reparti dichiarate noi abbiamo visto solo la riapertura della Geriatria e non c’è stato nulla di “nuovo”. Scrivono di 56 unità operative complesse, facciamoci un giro nel nostro nosocomio e contiamo quelle che hanno istituito da noi. Il Piceno è dimenticato e i cittadini lo vedono e lo vivono sulla loro pelle. Le dichiarazioni sulle liste di attesa con il S.S.N. sono una presa in giro talmente colossale da far invidia alla Carmen di Nardella: Proviamo a prenotare una visita cardiologica? Passano minimo 6 mesi, vogliamo fare una mammografia? Siamo oltre l’anno e mezzo e ci vengono a raccontare che “sono abbattuti i tempi d’attesa del 90%”? Per la risonanza magnetica non ne parliamo proprio. Numeri che riguardano gli investimenti della Regione dai quali il Piceno è completamente escluso di fatto, nonostante vengano dichiarati per tutta la Regione. E’ un cerchio più che magico dal quale noi siamo esclusi a convenienza: siamo Marche se si tratta di dichiarare gli investimenti fatti, non siamo più Marche quando si tratta di elargirli al nostro territorio. Visti i numeri dichiarati però, non c’è traccia dei circa 60 milioni di euro provenienti dalla mobilità attiva verso il nostro territorio Piceno. Chissà che fine hanno fatto, ma siamo liberi di pensare dove siano stati imboscati.

D’altronde ormai è tutto chiaro per i cittadini Sambenedettesi! Il diabolico progetto del regnante Pesarese, che dopo aver chiuso gli ospedali di Ripatransone, Offida e Montefiore, ora, con la compiacenza della politica locale, va verso la definitiva trasformazione di quello che dovrebbe essere un nosocomio di primo livello dove ci si cura, in un lazzaretto dove alla fine si va a morire!

Siamo basiti nel vedere tale opera di “sottomissione” del nostro territorio ad una combriccola che ancora si professa di sinistra, e che è solo funzionale ad una centralità sanitaria che non ha nessuna attenzione per il diritto alle cure dei cittadini. Strategie politiche selvagge in mano ad un’oligarchia che continua a depredare il pubblico per elargire ai privati.

Sono dieci anni che si fanno promesse sull’Ospedale Unico e sono dieci anni che si scaricano a vicenda le rivendicazioni tra la Regione e la conferenza dei Sindaci, Sindaci che restano dormienti per non dare fastidio in vista di nuove elezioni”.