ACQUAVIVA PICENA – “Come gruppo consiliare Acquaviva Futura, in seguito all’ammissione del sindaco Pierpaolo Rosetti a mezzo stampa di non avere le ‘carte in regola’ in merito al Certificato di agibilità della ‘nuova” scuola’ e letta la lettera dello  Sportello Unico per l‘Edilizia del comune del 2 gennaio 2018 siamo preoccupati che il primo cittadino possa non sistemare il tutto entro il 12 gennaio così da rischiare il provvedimento definitivo di diniego all’agibilità“.

Non si placano le polemiche ad Acquaviva per la questione dei moduli scolastici, Acquaviva Futura torna ad attaccare il sindaco Rosetti.

“Il primo cittadino afferma che l’agibilità di un edificio viene attestata mediante segnalazione certificata allo sportello dell’edilizia che, effettivamente, è stata presentata il 14 settembre 2017 – affermano gli esponenti – L’Ufficio tecnico comunale competente (Sportello Unico per l‘Edilizia), ha chiesto l’integrazione della pratica, come dichiara anche il Sindaco, che poi afferma che il tecnico incaricato sta già lavorando e che l’Amministrazione produrrà tutti gli ulteriori documenti richiesti”.

Acquaviva Futura aggiunge: “Il sindaco non tiene presente che la documentazione integrativa, per la regolarizzazione della pratica, è stata richiesta in data 4 ottobre 2017 dallo Sportello Unico per ‘Edilizia e avrebbe dovuto essere presentata entro 60 giorni; inoltre la documentazione consegnataci dal comune il 2 gennaio 2017 non contiene alcun provvedimento che attesti che le attività di adeguamento siano state fatte oppure siano in corso – prosegue – La documentazione integrativa consiste in: attestato di prestazione energetica APE, certificazione di prestazione acustica, copia autorizzazione allacciamento rete fognaria, estremi avvenuta dichiarazione di aggiornamento catastale, domanda di segnalazione certificata per l’agibilità su apposito modello dell’Ente”.

“Visto che la suddetta documentazione non è stata presentata nei 60 giorni prescritti, lo Sportello Unico per l’Edilizia ha emesso, in data 2 gennaio 2018 (circa un mese dopo la scadenza dei 60 giorni), un provvedimento con cui comunica che la domanda del 14 settembre 2017 non può essere accolta per la mancanza dei documenti integrativi richiesti, a cui si aggiunge la mancata comunicazione di avvenuta esecuzione degli adempimenti prescritti dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno con nota del 5 dicembre 2017 per assicurare i requisiti di sicurezza antincendio del plesso scolastico – continua Acquaviva Futura – Il provvedimento dello Sportello Unico per l’Edilizia in data 2 gennaio 2018, è un preavviso di diniego all’agibilità, con cui vengono assegnati 10 giorni di tempo, dalla notifica del provvedimento stesso, per presentare osservazioni e documenti. Se osservazioni e documenti non verranno presentati nei termini o non saranno ritenuti pertinenti o accettabili, verrà emesso il provvedimento definitivo di diniego all’agibilità”.

Acquaviva Futura fa delle richieste al primo cittadino: “Invece di minimizzare a mezzo stampa quanto sta accadendo, dal sindaco Rosetti ci piacerebbe sapere alcune cose:

Come mai, con un progetto depositato e parere preventivo da parte dei Vigili del Fuoco, quest’ultimi sono stati costretti a fare delle prescrizioni al comune il 5 dicembre 2017?

Un impianto di rilevazione fumi/incendi non funzionante e gli estintori non revisionati e quindi a rischio funzionamento, le sembrano poco rilevanti ai fini della sicurezza?

Visto che la richiesta di agibilità è stata presentata il 14 settembre 2017 come è stato possibile portare autorità, insegnanti, bambini e genitori nei plessi scolastici il 13 settembre 2017?

I tentativi di “inaugurazione” fatti durante la campagna elettorale erano legali?

Perché ha fatto scadere tutti i termini di legge e quelli del sollecito dell’ufficio comunale?

Se come gruppo consiliare di opposizione non avessimo fato richiesta dei documenti il 21 dicembre per quanto tempo si sarebbe protratta l’attuale situazione?

Se qualsiasi acquavivano, con una attività aperta al pubblico, si trovasse nella stessa situazione del comune, cosa avrebbe fatto Lei e tutti gli organi competenti?”.