SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il pallone italiano va in “vacanza”. La serie A, infatti, si ferma fino al 20 gennaio. Ai “box” anche la B e la Lega Pro.

Quattordici giorni di riposo dopo cinque mesi “infuocati”. I dirigenti rimarranno comunque al lavoro per portare nelle proprie squadre giocatori che possono cambiare i destini di un torneo, molto equilibrato in tutti gli ambiti.

Riviera Oggi ha intervistato il sambenedettese Maurizio Compagnoni, giornalista sportivo e volto noto di Sky Sport, per tracciare un primo bilancio sul campionato. Non è mancato, naturalmente, un riferimento alla sua amata Samb.

Maurizio, la sosta giunge con un duello mozzafiato fra Napoli e Juventus per il primo posto. Previsioni estive rispettate?

“Beh, direi di sì. Avevamo detto che gli azzurri e i bianconeri erano i favoriti per la conquista dello scudetto. Rose farcite di campioni che stanno facendo la differenza. Il Napoli, però, dopo vari infortuni (n.d. Milik e Ghoulam su tutti) dovrà intervenire sul calciomercato per non perdere il passo e arrivare fino in fondo. La Juve la conosciamo tutti, è rimasta molto forte e ha grande esperienza”.

Roma e Inter sembrano tagliate fuori dopo gli ultimi risultati, potranno rientrare nella lotta scudetto o dovranno ‘accontentarsi’ di un piazzamento in Champions League?

“A tratti, in questa prima fase, sono state protagoniste in assoluto. I nerazzurri erano anche primi in classifica e avevamo previsto l’approccio positivo della squadra all’arrivo di Luciano Spalletti come allenatore. La Roma dopo un avvio incerto ha ripreso a giocare bene, grazie anche ad Eusebio Di Francesco, ma sconta la cessione di Salah e il fatto di non averlo rimpiazzato a dovere. Mahrez, obiettivo in estate, è rimasto al Leicester e ciò ha creato dei problemi. Schick, senza dubbio molto forte, deve ancora dimostrare appieno le sue qualità ammirate con la maglia della Sampdoria, è stato frenato pure dai problemi fisici. Il torneo è ancora lungo, può succedere di tutto ma continuo a vedere favorite Napoli e Juventus per la conquista del campionato.

La Lazio continua a stupire: può lottare per un piazzamento in Champions?

“Senza dubbio. Ha una rosa molto valida e un allenatore bravissimo, Simone Inzaghi. Dietro a bomber Immobile ci sono giocatori di qualità come Luis Alberto, Milinkovic-Savic, Felipe Anderson e tanti altri. La dirigenza ha fatto un buon lavoro e i risultati sono lì a dimostrarlo, al momento”.

Il Milan finora ha deluso le aspettative di inizio campionato. Di chi sono le colpe? Comunque l’arrivo di Gattuso pare, piano piano, giovare alla squadra.

“Le responsabilità per questo girone di andata disastroso sono tante. Società, Montella e giocatori: tutti dietro alla lavagna. Fassone e Mirabelli hanno sbagliato programmazione tecnica e tattica, l’ex Aeroplanino ha aggiunto confusione con i suoi continui cambi di modulo e formazione. I calciatori, vecchi e nuovi, hanno dato un apporto decisamente insufficiente. Bonucci su tutti, conoscendo le sue grandi doti mostrate ai tempi della Juve. Da qualche partita, però, il difensore è in ripresa ed è andato pure in rete (n.d. il 6 gennaio in Milan-Crotone, gol vittoria). Gattuso ha il merito di aver dato, al momento, una continuità di modulo e del carattere. E’ un Milan che comincia a lottare, come da lui chiesto. I risultati, come sempre, giudicheranno il suo operato in panchina”.

La squadra rivelazione, al momento, della serie A?

“Dico la Sampdoria anche se me l’aspettavo dato l’organico, nonostante le cessioni importanti avvenute in estate, Schick fra tutte. La società ha dimostrato competenza  e in panchina c’è Giampaolo che è un grande intenditore di calcio. Ma cito anche l’Udinese che con l’avvento di Oddo al posto di Del Neri ha rivoluzionato la squadra vincendo addirittura a San Siro contro l’Inter (n.d. i nerazzurri erano imbattuti prima del match del 16 dicembre 2017)”.

Guardando la coda della classifica, chi rischia di più la retrocessione?

“Il Benevento ha ripreso morale dopo le ultime due vittorie di fila. Tutto può accadere ma ha un ritardo non indifferente rispetto alle altre contendenti, non sarà facile recuperare. Poi dico Verona, Spal e Crotone: queste squadre rischiano di più”.

Parliamo della Champions e dell’Europa League: come vedi il percorso delle italiane?

“Juventus e Roma hanno avuto buoni sorteggi e possono puntare ai quarti. La Coppa dei Campioni è una competizione molto difficile e imprevedibile. La vittoria dipende da molti fattori fra cui fortuna e condizione fisica. Al momento Barcellona e Manchester City sono le principali candidate. Ma la Juve, dopo le due finali negli ultimi tre anni, ha il dovere di provare a raggiungere Kiev per l’atto finale. In Europa League vedremo se il Napoli non sarà ‘distratto’ dalla Serie A, è tra le favorite per vincere il trofeo ma dovrà rinforzare, appunto, la rosa. Il Milan non lo darei favorito per la vittoria finale ma può migliorare e ricordiamoci che la conquista della coppa dà pure l’accesso alla Champions per la prossima stagione. La Lazio può essere protagonista e anche l’Atalanta. Secondo me i bergamaschi partono alla pari nella sfida contro il Borussia Dortmund. I calciatori di Gasperini hanno vinto a San Siro e all’Olimpico contro Milan e Roma, buttato il Napoli fuori dalla Coppa Italia al San Paolo e imposto al pareggio la Juventus in campionato”.

Fare bene nelle coppe europee sarebbe una bella consolazione data l’assenza dell’Italia al Mondiale in Russia nell’estate 2018. Qual è il tuo pensiero in merito, come vedi il futuro azzurro?

“Abbiamo pagato una serie di errori. Non solo le due partite giocate molto male nei PlayOff contro una Svezia modesta. Gli scandinavi, ricordiamolo, erano privi pure di Ibrahimovic. Prima di quelle partite abbiamo sbagliato l’approccio, e i risultati, nelle gare di qualificazione e nelle amichevoli. Questi match portano punti per la classifica Ranking e la possibilità di essere testa di serie nei gironi per evitare team importanti come la Spagna che quest’anno ci ha ‘condannato’ a partecipare ai PlayOff. Adesso la situazione è in alto mare e non abbiamo ancora un presidente e un allenatore. Comunque il Ct che verrà avrà a disposizione buoni giocatori in difesa (portieri compresi) e in attacco. Ci sono da colmare, a mio parere, alcune lacune a centrocampo”.

Chiudiamo l’intervista con una riflessione sulla Samb. Che voto daresti all’attuale campionato di Lega Pro dei rossoblu?

“Sicuramente un voto alto. Ho seguito poco, per motivi di lavoro, le gare dei rossoblu ma la classifica ci vede a ridosso del vertice e non è poco. La società dimostra solidità mettendo a disposizione giocatori forti. Moriero non aveva fatto così male e Capuano sta facendo vedere cose importanti: 15 punti in 7 partite è un bottino notevole. Vedremo più avanti cosa succederà ma è comunque una bella soddisfazione vedere i rossoblu lottare per i primi posti”.

E dopo le disavventure, soprattutto societarie, degli ultimi anni poco non è.

“E’ vero, ti racconto a riguardo un aneddoto fresco: prima di Inter-Lazio, giocata il 30 dicembre 2017, alcuni miei colleghi sono venuti da me per ‘complimentarsi’ della vittoria della Samb contro la Fermana. Le gesta dei rossoblu cominciano ad essere conosciute e apprezzate. Invece anni fa (n.d. in serie D ed Eccellenza) venivano da me soltanto per chiedermi in quale categoria giocava…”.