SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da qualche giorno l‘Osservatorio Regionale del Turismo ha un membro rappresentante del Piceno. Si tratta di Sandro Assenti, che dallo scorso 29 marzo ricopre la carica di presidente della Confesercenti provinciale. Con la delibera di Giunta dello scorso 27 dicembre, infatti, la regione ha nominato i dieci membri dell’osservatorio (fra cui appunto Assenti) presieduto dal guru del marketing turistico Josep Ejarque.

L’Osservatorio è, da stessa definizione che ne dà la Regione (da cui è formalmente distaccato), un ente che ha il compito “di ricevere e produrre flussi di informazione e di provvedere alla loro organizzazione in archivi specializzati”. Si tratta di dati turistici che riguardano qualcosa come 5600 strutture ricettive, che è il numero globale di hotel, B&B, residence e quant’altro presenti su tutto il territorio regionale. Lo stesso ente è anche il responsabile dello studio sui flussi dell’estate 2017, diramato da Palazzo Raffaello lo scorso 16 novembre (CLICCA QUI) e che ha certificato, per l’estate scorsa, un -8% globale nei flussi turistici a San Benedetto rispetto all’anno precedente. Uno studio che ha prodotto anche diversi piani di “querelle” politica nei giorni immediatamente adiacenti alla sua divulgazione pubblica.

Ma cosa vuol dire per il territorio piceno avere un suo rappresentante in questo ente? Noi l’abbiamo chiesto proprio a Sandro Assenti che a Riviera Oggi ha rilasciato qualche dichiarazione sulla sua recente nomina. “Avendo la possibilità di toccare con mano i dati specifici del Piceno potremo orientare di conseguenza le nostre politiche locali di promozione” sottolinea in prima istanza il presidente di Confesercenti “con dati sulla provenienza geografica dei turisti attratti dal nostro territorio, infatti, possiamo focalizzare la nostra promozione direttamente nelle aree di provenienza. Per l’opportunità – chiosa Assenti- ringrazio la Regione e Confesercenti”.

Per Assenti, poi, il lavoro dello stesso Osservatorio potrebbe evolvere da un soggetto che studia i cluster turistici regionali, e provinciali, a un soggetto in grado anche di stimolare le politiche locali di intervento nel settore che, specialmente in Riviera, rappresenta un comparto fondamentale. “Le informazioni che raccoglie annualmente l’Osservatorio” spiega Assenti “possono rendere il lavoro dello stesso ente qualcosa di più che un semplice esercizio statistico, ma uno strumento in grado anche di orientare le politiche turistiche regionali”.