SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fabrizio Capriotti, coordinatore comunale dell’Udc.

“E’ passato un altro anno, la città continua a non essere governata come necessiterebbe, non vengono progettate le riforme necessarie per garantire un futuro migliore ai nostri figli, siamo come una barca in balia delle onde.

E’ triste aver assistito alla perdita di tempo, circa un anno, dietro ad un project financing di cui la città non aveva bisogno, un progetto non condiviso, che crea confusione e scetticismo, che porterà ad ulteriori litigi, divisioni e perdite di tempo. Viene da chiedere perché ?Le alternative c’erano e non sono state prese in considerazione, un buon politico non divide ma unisce e lavora con un unico obiettivo e cioè quello di far crescere la città, migliorare le condizioni di vita della comunità e lasciare un futuro migliore alle nuove generazioni. Non si arrocca dietro a scelte scriteriate, o si compiace di aver effettuato prove di forza, nascondendosi dietro una ondulante maggioranza in Consiglio Comunale. Il nostro appello va ai consiglieri comunali di maggioranza ed a tutti gli Assessori, fate sentire la vostra voce ! Il vostro silenzio è assordante, siete stati eletti per governare la città ed è giunto il momento di dimostrarlo: fate conoscere le vostre idee, fate emergere il vostro lavoro. Progetti o sogni sui quali lavorare ce ne sono infiniti, inutile starli tutti a ripetere in questa sede, ma almeno su tre temi è impossibile perdere altro tempo :

A) Sanità e ospedale unico…è tempo di scelte.
B) Economia e Turismo, è necessario investire, progettare, dialogare, studiare una diversa
mobilità.
C) Opere straordinarie di riqualificazione per la città ed un progetto cittadino per viabilità e
parcheggi. 

Chi ha scelto di fare politica, non lo ha fatto per se stesso ma per la comunità dove vive e ad essa deve rispetto, e con essa dovrà confrontarsi una volta finito il mandato elettorale. Colpisce parimenti l’atteggiamento di alcuni consiglieri comunali di minoranza che con facilità e nonchalance, senza motivazioni, cambiano bandiera o passano da un gruppo all’altro, al primo mal di pancia.La città dove vivete non ha bisogno di queste cose, se non condividete più un percorso per il quale vi siete battuti ed avete lavorato, la cosa più trasparente da fare è dimettersi.