SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La politica deve ritrovare la sua funzione, soddisfare i bisogni degli uomini e delle donne, soprattutto di quelli che soffrono”. Sono state queste le parole con cui Francesco Amici, un terremotato di Acquasanta Terme, ha chiuso il suo intervento alla prima assemblea della lista Potere al Popolo della provincia di Ascoli Piceno. Decine di persone si sono incontrate giovedì sera, il 21 dicembre, un una sala del ristorante Kabina Welcome di San Benedetto del Tronto in un dibattito denso di interventi (tra gli altri quelli di Davide Falcioni, Lorenzo Rossi, Lucia Peroni, Daniele Primavera, Domiziana Acciarri, Enrico Bartolomei, Gabriele Marcozzi, Massimo Rossi e molti altri attivisti del territorio), che ha visto la partecipazione di molti giovani e la presenza di Abdel El Mir, attivista del centro sociale Ex OPG Je So Pazz di Napoli, il primo ad aver “lanciato la sfida” delle elezioni politiche poco più di un mese fa. Una sfida accolta da centinaia di assemblee organizzate in tutta Italia, due delle quali a Roma. Quella del Piceno è stata la prima di una lunga serie di incontri nel nostro territorio.

Molti i temi toccati: nel programma di Potere al Popolo, scritto assemblando i contributi arrivati online da ogni angolo d’Italia, ci sono battaglie importanti della sinistra: dalla cancellazione della riforma Fornero all’abrogazione dei contratti che rendono precario il lavoro dei giovani, negando loro un futuro dignitoso, passando per lo stop al finanziamento di sanità e istruzione privata a favore di quelle pubbliche (inaccettabili i tempi di attesa per prestazioni sanitarie di vitale importanza). Un aspetto importante e legato al Piceno è poi l’istituzione di un grande piano di messa in sicurezza del territorio affinché tragedie come quelle che hanno interessato i comuni terremotati non debbano in futuro più verificarsi. E il tema del terremoto ha inevitabilmente tenuto banco a lungo, con la mala gestione dell’emergenza da parte dei governi e la necessità, per il futuro, che la ricostruzione passi attraverso un controllo popolare da parte dei cittadini, affinché non si verifichino sprechi, ruberie o opere inutili.

“Affronteremo questa campagna elettorale -hanno concluso i partecipanti – con gioia, umanità ed entusiasmo. Con la voglia di irrompere sulla scena politica, rivoltando i temi della campagna elettorale. Non abbiamo timore di fallire, perché continueremo a fare – prima, durante e dopo l’appuntamento elettorale – quello che abbiamo sempre fatto: essere attivi sui nostri territori. Perché ogni relazione costruita, ogni vertenza che avrà acquisito visibilità e consenso, ogni persona strappata all’apatia e alla rassegnazione per noi sono già una vittoria. Non stiamo semplicemente costruendo una lista, ma un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società ben oltre le elezioni”.