Intervista tratta dal numero 1144 del settimanale di Riviera Oggi, in edicola dal 22 dicembre

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 2017 è agli sgoccioli e, da un punto di vista politico, è stato un anno piuttosto impegnativo e ricco di argomenti, nonché di “casi” e polemiche (vanno spesso a braccetto) che hanno investito l’universo del consiglio comunale sambenedettese. Sull’ultimo anno e sulle prospettive per il prossimo, abbiamo fatto qualche domanda al primo cittadino Pasqualino Piunti. Ecco cosa ci ha risposto.

 

Il 2017 è stato il primo anno completo di amministrazione Piunti. Verosimilmente avete avuto maggiori margini di intervento rispetto al precedente: cosa pensa di aver dato alla città?

“Sono soddisfatto, perché siamo partiti con una squadra giovane e nuova ma in ogni caso un giusto mix fra esperienza e freschezza. Abbiamo portato avanti iniziative interessanti a mio avviso e abbiamo centrato gli obiettivi quando abbiamo proposto eventi estivi o legati a festività civili e religiose come, ad esempio, la Festa della Madonna della Marina o quella del patrono. Abbiamo riportato soprattutto le persone a vivere la città, a incontrarsi e a parlarsi, c’è una partecipazione maggiore rispetto al passato e la riapertura del cinema al Concordia va proprio in quella direzione: riportare in città situazioni di incontro. E poi, e credo sia una cosa molto importante, dopo un anno e mezzo stiamo realizzando un fondamentale punto del programma che è la riqualificazione della piscina.”

 

Vista l’importanza che ha rivestito il tema piscina negli ultimi mesi, preferiremmo riservare all’argomento una separata trattazione. Per adesso vorremmo chiederle: se il 2016 per San Benedetto è stato l’anno dell’accoglienza, come definirebbe il 2017?

“Nella continuità dell’accoglienza post terremoto, perché non è finita nel 2016, il 2017 è stato l’anno del cambio di passo per questa amministrazione, sempre seguendo però un’impostazione che non è quella di inseguire chimere, ma quella di intervenire nel concreto e risolvere quello che un’amministrazione può e deve risolvere. Mi riferisco a un costante rapporto coi cittadini e il fatto che abbiamo seguito passo passo situazioni che erano rimaste in sospeso, si veda il giardino sull’Albula oppure il lungomare. C’è stato anche un miglioramento nel rapporto con la Picenambiente e la Cpl Concordia per quella che è la pulizia della città e la sua illuminazione con un continuo, e pressante direi, confronto con questi soggetti. Ma in questi campi riconosco che c’è un margine di miglioramento notevole ancora.”

 

Il 2017, nella sua prima parte, è stato dominato dal “caso” Gabrielli che ha aperto uno scenario di crisi generale della maggioranza che poi, in realtà, si è manifestato forse quasi solo all’interno di Forza Italia. Guardando indietro cosa le rimane di quella sfiducia di marzo e che effetti ha avuto sulla sua maggioranza?

“E’ stata una frattura umanamente dolorosa, ma politicamente un dato di fatto che alla fine si è rivelato ineludibile. Diciamo che la maggioranza non ne ha sofferto numericamente ed è nel contempo risultata chiara la nostra impostazione. C’è apertura al dialogo in questa maggioranza perché la strada è lunga e ognuno dei suoi componenti deve agire nel rispetto del mandato che i cittadini gli hanno dato ovvero andare avanti, essere propositivi e portare risorse e risposte ai problemi”.

 

La seconda parte dell’anno è invece stata caratterizzata dalla questione del “Project-Piscina”. Abbiamo assistito a uno scontro molto aspro, a tratti. Si è chiesto i motivi per cui il confronto su questo tema ha assunto certe proporzioni?

“Ha assunto proporzioni esagerate per me, soprattutto nei toni perché ci può e ci deve essere un confronto di idee, ma nel rispetto dei cittadini questo confronto va espresso in modo chiaro e soprattutto ci deve essere l’elemento dell’alternativa quando si fanno delle critiche reiterate. Ci deve essere una proposta alternativa che io non ho mai visto. Io ho visto solo un’opposizione a prescindere. Dall’altra parte noi siamo una maggioranza che ritiene di agire per dare risposte che i cittadini attendono da decenni, e quindi abbiamo l’obbligo di andare avanti e sono contento che sabato si concluda l’iter politico di questo progetto (l’intervista al sindaco è stata realizzata qualche giorno prima del voto sul project, che il consiglio comunale ha espresso il 23 dicembre n.d.r.). Inoltre è stato fatto tutto in trasparenza e non capisco chi parla di mancanza di chiarezza o di confronto, perché sono state fatte diverse commissioni e non mi sembra affatto che non ci sia stato dialogo. L’interesse pubblico poi, di cui ho sentito parlare l’opposizione, è evidente e certificato sia dalla componente politica che dalla componente tecnica, due sfere rimaste distinte in modo chiaro fin dall’inizio.”

 

Eppure c’è stato un fronte, unito e doppio in tanti passaggi, costituito da maggioranza e comitato, che è sempre stato convinto delle proprie argomentazioni.

“Il comitato, non lo dico io, mi sembra abbastanza politicizzato e questa cosa non ha giocato a vantaggio del comitato stesso. Poi, magari, qualche forza politica priva di indirizzo e linee guida ha sposato questa protesta. Una protesta legittima e che io ho sempre rispettato, ma che non condivido assolutamente.”

 

Sta dicendo che magari, se il comitato avesse avuto al suo interno meno figure con un passato in politica, avrebbe avuto più chances di instaurare un dialogo o comunque un rapporto diverso con l’amministrazione sul tema project?

“Più che con l’amministrazione avrebbero avuto un rapporto diverso con l’opinione pubblica e con la città. Perché se siamo convinti di una cosa non è che poi a seconda di come ci si pone cambiamo idea, ma è chiaro che la prospettiva di dare un contributo poteva essere diversa con modi di fare diversi. Io ripeto che ho avuto sempre rispetto per il comitato, e continuo ad averne, ma lo stesso tipo di rispetto lo pretendo per me e per la mia amministrazione.”

 

Abbiamo parlato del 2017. Per il 2018 cosa prevede?

“Seguendo la stessa impostazione di sobrietà e di rispetto nelle promesse da fare, cercheremo di portare avanti due aspetti. In primo luogo il miglioramento della città, dalla pulizia all’illuminazione, passando per il decoro urbano. In secondo luogo punteremo a un’altra opera pubblica importante di cui oggi non faccio il nome perché potrebbe essere qualunque, a seconda di ciò che riusciremo a intercettare o a individuare nel bilancio (in ogni caso il riferimento più ovvio è quello al lungomare e al Ballarin n.d.r.). Posso dire però che punteremo a un’altra opera importante come quella della piscina.”

 

Sembra che ci sia voglia di opere pubbliche. Forse perché c’è ancora l’ombra dell’amministrazione Gaspari sulle due finora portate a termine? E stiamo parlando del giardino sull’Albula e del lungomare.

“Certamente c’è voglia di fare qualcosa di completamente ascrivibile a questa gestione, ma indubbiamente anche seguire e portare a termine le due opere di cui parla ha richiesto un impegno importante e continuo.”