GROTTAMMARE – Candidare l’Alloro di Grottammare, la principale produzione florovivaistica del territorio Piceno, alla certificazione di Indicazione Geografica Protetta o alla Denominazione di Origine Protetta. È quanto si è deciso mercoledì 20 dicembre, nella sala consiliare del Municipio di Grottammare, durante un’assemblea promossa dall’Assessore al Vivaismo Lorenzo Rossi con gli operatori del settore.
All’incontro, al quale hanno partecipato i rappresentati di una ventina di aziende con sede in città, ha preso parte Roberto Luciani, dirigente del settore Agricoltura della Regione Marche, che ha portato il saluto della vice presidente della Regione Anna Casini, riferendone il supporto entusiasta al progetto.
Durante la riunione, è stata presentata la bozza di disciplinare sull’Alloro di Grottammare redatta sulla base delle indicazioni dei vivaisti interessati negli ultimi mesi, sotto il coordinamento dell’assessore Rossi e dell’agronomo Giovanni Massicci.
Il funzionario regionale ha messo in luce i numerosi vantaggi che deriverebbero dall’ottenimento di un marchio di qualità come l’Igp o la Dop e ha quindi espresso un giudizio positivo sulla bozza di disciplinare, segnandone i passaggi da curare successivamente nell’iter burocratico che, con il supporto della Regione, dovrebbe arrivare al Ministero delle Politiche Agricole prima e all’Unione Europea poi.
“Nei primi giorni di gennaio ci rivedremo con gli operatori per far nascere il prima possibile un’associazione necessaria allo scopo di ottenere la certificazione europea – annuncia l’assessore Lorenzo Rossi – . Sarebbe un risultato storico per il nostro distretto vivaistico che, nonostante sia quotato come il terzo per importanza in Italia, è poco riconoscibile all’esterno. Il marchio, oltre a tutelare e a far conoscere meglio la più storica delle nostre eccellenze vivaistiche, sarebbe un volano per l’intero settore, anche al fine di una più efficace internazionalizzazione dei prodotti”.
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“Sarebbe un risultato storico per il nostro distretto vivaistico che, nonostante sia quotato come il terzo per importanza in Italia, è poco riconoscibile all’esterno”
Scusate, ma dopo quasi 25 anni di amministrazione ininterrotta, la mancata promozione di riconoscibilita’ esterna a chi dovrebbe essere imputata?
Poi, per rendere i prodotti internazionali occorre promozione internazionale, se penso non solo al vivaismo, ma anche ai vini, di pecorino, passerina (entrambi falerio, del piceno, e non del “paesello”) all’estero se ne trovano pochi.
In realtà, per legge, la candidatura e la successivamente eventuale gestione del marchio spetta ai soli produttori e non agli enti pubblici. Tuttavia, l’Amministrazione ha deciso di supportare le aziende interessate in questo percorso, sperando di colmare una lacuna.
Certamente, come lei fa notare, poi occorrerà una promozione internazionale, ma tenga conto che quello del florovivaismo è un mercato diverso – più specialistico e con solo tre certificazioni di qualità europee – rispetto a quello del vino o di altri prodotti alimentari.
Scusami, ma il “per legge” la leggo come una giustificazione Se (non conosco i numeri) il vivaismo Grottese e’ il terzo in italia, credo sia compito della politica promuoverlo in tutti i modi possibili (e questo va al di la delle leggi) cosi’ come se il turismo e’ uno dei punti di forza del piceno, non e’ solo compito degli albergatori, ma anche compito della politica fare in modo di attrarre quanti piu’ turisti possibili, e questo vale per qualsiasi tipologia di prodotto incluso i vini o prodotti alimentari, al di la della burocrazia che ci possa essere dietro Magari… Leggi il resto »
Non è una giustificazione, glielo assicuro: è proprio la norma a dire che la domanda può essere presentata “esclusivamente da una organizzazione associativa che riunisca tutti gli operatori interessati” http://www.marchiodimpresa.it/tutelaqualita/procedura.html L’idea è venuta al sottoscritto e ha trovato l’interesse di diversi operatori, che abbiamo ritenuto di accompagnare lungo questo percorso. Prima della amministrazione comunale di “Solidarietà è Partecipazione” non trovo traccia di alcuna iniziativa comunale per il vivaismo locale. Successivamente, si possono menzionare, solo per rimanere alle iniziative principali: – la redazione di un Piano del Vivaismo (purtroppo mai varato perché alla fine non si raggiunse l’accordo di tutti i… Leggi il resto »
Il fatto che ci sia una norma, ripeto non e’ un impedimento all’amministrazione, visto che la norma pur persistendo non ha poi impedito l’iniziativa. La cosa mi sembra logica e lineare, altrimenti se fosse stata di impedimento – come sembra voler esser passata – non sarebbe stata possibile la tua iniziativa che e’ politica, giusto? Per quanto riguarda il PRG sono a conoscenza del fatto che venne evitata una colata di cemento li’, ma poi mi sembra che una colata di cemento inutile voleva essere fatta altrove di recente – ma non voglio assolutamente cambiare discorso Ancora, tanto di cappello… Leggi il resto »
Ciao Mariano, non so come leggere il tuo commento (se positivo o negativo) nei miei confronti. Ho trovato solo poco logico il fatto che ci fossero voluti 25 anni prima di promuovere una iniziativa e altrettanto poco logica la giustificazione che deriverebbe dall’esistenza di una norma che c’era ieri come c’e’ oggi. La norma non e’ certo di impedimento all’agire politico di una amministrazione. Come per gli alberghi chi da’ le stanze e’ un albergatore, ma chi dovrebbe promuovere il turismo e’ anche la poltica e certo non puo’ essere visto come impedimento alla promozione il fatto che il comune… Leggi il resto »