Domenica 17 dicembre alle ore 15.30 presso l’asilo Merlini si è svolta la recita di Natale davanti agli occhi dei genitori, dei parenti, degli amici e anche delle autorità.

È molto soddisfatta la nuova direttrice dell’asilo Merlini Giancarla Perotti che dopo aver salutato i genitori e le autorità tra le quali: il Sindaco Pasqualino Piunti, il parroco Don Romualdo Scarponi, il presidente del CdA Alberto De Angelis e il consigliere Prof. ssa Graziella Pallottini ha voluto dare un messaggio teologico della festa liturgica del Natale.

“Oggi desidero fortemente, in pochissimi minuti dare un messaggio del significato di questo grande evento che è il Natale e questo messaggio lo possiamo prendere dal prologo del Vangelo di Giovanni.

Il punto culminante di tutto il brano in chiave natalizia è rappresentata dal v. 14.

E il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazie e di verità”.

Farsi carne non è semplicemente farsi uomo. Infatti, il termine sarx = carne, corrisponde al termine ebraico Basar, che non significa tanto l’uomo in genere in ebraico ish, ma significa l’uomo nella sua condizione di debolezza, di limite, perfino di peccabilità.

In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta… egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” vv.4-5.10-11.

Il paradosso è che il mondo non respinge un estraneo, ma colui che l’ha fatto, peggio ancora sono quelli della sua famiglia, la sua gente che non lo ricevono… questo è una tragedia.

Molti di voi sono stati al ritiro l’ultima domenica di novembre, organizzato proprio per preparaci a vivere questo mistero dell’incarnazione di Gesù, questo abbassamento, questa spoliazione di Gesù e il brano che era stato scelto per la riflessione è stato il cap. 12 della lettera di S. Paolo Apostolo. Che iniziava così, Vi ricordate? “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”.

Perché se ci conformiamo, alla mentalità di questo mondo, succede ancora oggi una tragedia, se non rinnoviamo il nostro pensiero non sappiamo discernere ciò che è buono e gradito a Dio. E, possiamo anche noi non accogliere il nostro creatore, colui che ci ha fatto, che ci ha plasmato e ci troviamo ad accogliere e adorare le creature: la natura in genere, il nostro corpo. Capite? Si sfasa tutto. Ieri sera ho ascoltato in televisione che alcuni battezzano il proprio cane…. Capite che succede si ribalda tutto… non battezziamo più i nostri bambini e battezziamo i cani, insomma se non riconosciamo e accogliamo il nostro creatore ci sarà ancora la torre di babele. Termino con questa domanda: “Noi accogliamo Gesù nella nostra vita, nelle istituzioni, nei vari rapporti sociali?

Tutti i bambini sono stati molto bravi nel realizzare il recital inserito, nel Piano dell’Offerta Formativa, grazie al lavoro delle maestre coadiuvato dalle assistenti e dal segretario. Al termine la ci sono stati gli auguri da del Sindaco, del parroco e del Presidente del CdA a tutti i presenti.