SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Movimento 5 Stelle di San Benedetto parla del project piscina. Lo fa per la seconda volta da quando è scoppiato il caso fra opposizione (e comitato) da una parte e maggioranza dall’altra. Lo fa per la prima volta entrando nel merito del progetto appena approvato dalla giunta. E lo fa criticando l’amministrazione ma non lesinando qualche “colpo” pure al Pd e alla precedente gestione di Gaspari, come ormai da prassi di una battaglia “eterna” fra democratici e grillini.

Qui il comunicato.

“Siamo passati da un ventennio dove i sindaci sono stati di stampo pseudo comunista all’attuale primo cittadino, che gioca a fare il democristiano. Nonostante le distanze politiche, tutti hanno tentato, o stanno tentando, di cedere la piscina ai privati.

Gaspari è stato un sindaco del PD e guarda caso, il suo stesso partito, oggi è in prima fila per contrastare questo progetto. Noi abbiamo memoria e ci ricordiamo di quando affermava che la piscina in mano ai privati “avrebbe fatto faville”. Oggi invece Piunti è convinto che cederla farebbe risparmiare soldi.

Noi del movimento 5 stelle crediamo che un bene pubblico così importante, non solo per la città ma per tutto il comprensorio, debba rimanere pubblico e non ci si può affidare ad un sistema come quello concepito dai Project che nella maggior parte dei casi è risultato fallimentare.

Oggi, alla luce degli eventi che sono orbitati sopra alla questione piscina, ci chiediamo: c’è qualcuno tra sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza, che conosce bene e ha studiato la documentazione concernente la realizzazione di questo progetto fino in fondo?

È una domanda che sorge spontanea, dopo decine di riunioni imbandite dalla maggioranza stessa e super-commissioni convocate sostanzialmente senza risultato. Aldilà degli ingenui inviti alla serenità e delle nervose risate di circostanza, l’unica certezza evidente, se mai ci fosse stato ancora qualche dubbio, riguarda la superficialità con cui l’amministrazione comunale sta affrontando, oramai da mesi, la vicenda del Project piscina: si è presentata al confronto con la triplice commissione congiunta, tra l’imbarazzo generale, dovuto al parere del dirigente all’urbanistica che conferma i dubbi sui volumi, sui nuovi locali e sulle strutture da realizzare, insieme alla valutazione del dirigente alle finanze che espone una previsione di perdita, su base annuale per le casse comunali, di 181 mila euro, sforando complessivamente i 5 milioni di euro considerata tutta la durata dell’eventuale progetto proposto.

Questo perché, se dovesse passare il Project, il comune perderebbe gli introiti che gli provengono dall’attuale gestione della piscina pur continuando a sostenere buona parte delle attuali spese, soprattutto quella del personale dipendente che incide per 220 mila euro annui.

Sì, perché una delle tante cose di cui non si tiene conto il Project, è la collocazione dell’attuale personale della piscina che rimarrebbe in carico all’amministrazione comunale.

Sappiamo e sosteniamo con fermezza che i posti di lavoro delle attuali maestranze debbano restare garantiti, ma non è chiaro come saranno ricollocati questi dipendenti.

Ad esempio gli attuali bagnini comunali: una volta che il Comune non avrà più la gestione della piscina saranno forse impiegati durante le emergenze dei famigerati allagamenti cittadini che ormai sono all’ordine del giorno non appena Giove Pluvio lacrima qualche goccia di pioggia?

Ovviamente, c’è ben poco da scherzare, soprattutto quando si tratta di dare garanzie a chi vive del proprio lavoro ma c’è dell’altro: che fine faranno tutte le professionalità ultra-decennali se ci fosse un passaggio di gestione completa ai privati? Non possiamo permetterci di perderle in questo modo.

 Ci sono inoltre, due grandi incognite che pesano molto più di tutto il resto: una è quella delle garanzie che saranno date, rispetto a una gestione che dovrebbe mantenere la qualità e la quantità degli attuali servizi nonché la loro continuità, visto che il Project prevede una durata addirittura trentennale, l’altra, che pende come una spada di Damocle, riguarda le polizze fideiussorie a garanzia della non cedibilità in affitto, o in altre forme, ad altre strane e sconosciute società, come è avvenuto in passato per il Riviera delle Palme.

Siamo/sono davvero convinti che tutto ciò sia vantaggioso per il bene pubblico? Siamo/sono sicuri che non sia più conveniente magari, investire direttamente tutte queste risorse, che comunque il Comune dovrà improntare, per realizzare in proprio quella che è l’indubbia priorità della piscina scoperta?

Di certo questo progetto necessita di maggiore attenzione e riflessione ma soprattutto, occorre che qualcuno nell’amministrazione comunale si impegni realmente per risolvere tutti i dubbi ancora in campo che riguardano quello che, a oggi, sembra un’idea temeraria e di dubbia convenienza per il Comune.

Non vorremmo che pur di sbrigarsi a realizzare una delle poche opere che dovrebbe caratterizzare la legislatura di questa pigra amministrazione, Il sindaco Piunti usasse una giornata piemontese, per poi far risanare il debito ai cittadini per i prossimi lustri.”