SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Partecipato incontro organizzato dall’Itb Italia nella sala consiliare del Comune di San Benedetto martedì 12 dicembre. “No al disegno di legge Ammazzabalneari” il titolo dell’incontro che ha richiamato molti aderenti, simpatizzanti anche da Rimini e dal resto delle Marche.

“Vicinanza doverosa e convinta alla vostra lotta – ha esordito il sindaco Pasqualino Piunti – Purtroppo l’Europa si manifesta come un aggregato finanziario ma poco solidale e poco sociale. Siamo vicini alla vostra battaglia”.

“Dalla politica ci aspettiamo che ci venga dato un titolo certo, non possiamo restare provvisori in questo modo. Abbiamo realizzato gli stabilimenti con i nostri soldi e secondo le regole. Ci permettiamo che le aree ormai urbanizzate possano passare nella disponibilità degli imprenditori balneari” ha aperto l’incontro il presidente Giuseppe Ricci. Al suo fianco, il comandante del comparto della Capitaneria di Porto di San Benedetto, Alessio Morelli: “Noi applichiamo la legge, ringrazio per la stima e la fiducia dell’Itb nei nostri confronti. So che la direttiva Bolkestein rischia di cambiare le carte in tavola”.

Da Forza Italia interviene Marcello Fiori: “Attribuzione del diritto di superficie con possibilità di riscatto del terreno demaniale marittimo ai legittimi proprietari, questo è il primo articolo che presenteremo al Consiglio dei Ministri quando saremo al governo. La seconda cosa che dovremo fare è che questi tratti di città non sono più demanio marittimo ma territorio urbanizzato. Terzo: riconosciamo non il diritto di fare impresa in quel territorio, ma il diritto di quella impresa di vivere in quel territorio. Non ci può essere obbligo a morire dell’azienda. Dovevamo opporci subito alla Bolkestein, dobbiamo riconoscere l’errore iniziale quando abbiamo sottovalutato il problema: è vero, e abbiamo capito l’errore per non ripeterlo. Noi dobbiamo difendere il made in Italy e il know how di impresa che non può essere replicato altrove”.

Appassionato intervento di Massimo Mallegni (Forza Italia), sindaco di Pietrasanta: Dal 2004 ad oggi sono passati 13 anni, io ho uno stabilimento balneare in Versilia. Non è l’Europa contro di noi, siamo noi che dobbiamo andare in Europa a spiegare che abbiamo 30 mila imprese balneari connesse con il sistema alberghiero e insieme garantisce un servizio congiunto che rischia di saltare. Dobbiamo dire quello che hanno detto Spagna e Portogallo, questa è una direttiva Servizi, nella Bolkestein c’è scritto espressamente che non riguarda le concessioni demaniali, ma i servizi. I tassisti rientrano nella Bolkestein, ma ne sono stati esclusi perché protestano duramente. Questo deve fare il nostro governo, escludere il settore balneare dalla Bolkestein”.

Da parte di Fratelli d’Italia, interviene il presidente del consiglio comunale di Ascoli Marco Fioravanti: “Da quest’anno abbiamo iniziato a lavorare per un turismo plurale tra Ascoli e San Benedetto. Porto i saluti da Giorgia Meloni e Carlo Fidanza che già in Europa, per Fratelli d’Italia, aveva combattuto, come sapete, la Bolkestein. La strategia di questo governo è quello di uccidire la piccola impresa, seguendo la globalizzazione dell’economia. Le spiagge devono rimanere di interesse pubblico ma il bene dove uno ha costruito devono rimanere nella disponibilità di chi l’ha costruito”.

Alcuni imprenditori riminesi hanno aggiunto: “Non sa nulla un giudice della Corte di Giustizia Europea del nostro lavoro e dei nostri sacrifici. Nel momento in cui delle aziende straniere prendessero le nostre imprese, i profitti verrebbero spostati all’estero”.