SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il project financing andrà in giunta all’inizio della settimana prossima andando a chiudere un cerchio in realtà mai messo in discussione dall’amministrazione che, anche dopo la “super commissione” della scorsa settimana, aveva sempre ribadito per bocca del sindaco, che la tabella di marcia della finanza di progetto per la piscina non avrebbe subito battute d’arresto. Nonostante, infatti, la diffusione delle relazioni dei dirigenti (soprattutto quelle dell’Urbanistica e del Bilancio con i “pareri” scritti di Polidori e Rosati) abbia alzato un polverone dalle parti del comitato e dell’opposizione, mai i vertici politici di viale De Gasperi hanno dato la sensazione di indietreggiare dal proposito di votare in Consiglio il project entro il 2017 e di mandarlo a bando nel 2018.

GIUNTA E CONSIGLIO PRIMA DI NATALE. E se a questo punto tutto dovrebbe chiudersi prima di Natale (anche per evitare le vacanze e, forse, di dover fare troppi conti di teste e di voti in maggioranza) resta da capire che cosa andrà in giunta e poi in assise. Gli assessori e i consiglieri voteranno un project diverso e modificato rispetto alle osservazioni dei tecnici oppure no? Da alcuni versanti dell’opposizione infatti si fa strada l’idea che la proposta che finirà al vaglio degli assessori non sarà poi così diversa (o affatto diversa) dall’ultima modifica di novembre. Troppo poco il tempo, forse, per una modifica dei progetti che tenga conto delle osservazioni esplicitate dai dirigenti anche durante la “super commissione”.

I PARERI.  Questo perché proprio quei pareri (o contributi, osservazioni, come sono stati chiamati) sono forse stati mistificati nella loro natura intrinseca, anche grazie ai commenti da cui sono stati accompagnati. Per esempio di Germano Polidori, le cui osservazioni “a voce” sono state caricate di aspettative, soprattutto laddove il dirigente all’Urbanistica si allineava a talune posizioni espresse dai No Project. Se andiamo a guardare la natura del suo parere però, e soprattutto il suo contenuto scritto, mai il tecnico del comune scrive che il project è incompatibile con il piano regolatore (che dato il ruolo, è la sua “Bibbia”) ma semmai prima scrive che è compatibile col Prg e poi aggiunge “alle seguenti condizioni”; e tra quelle condizioni c’è un bar da tenere aperto solo nelle manifestazioni ufficiali e un pallone facilmente removibile per i campi coperti.

Lo stesso discorso si può fare con il “parere” di Antonio Rosati, che pure lui certifica uno squilibrio finanziario di 180 mila euro ma subito dopo mostra la via per il riequilibrio che è il riassorbimento del personale. Un parere-contributo, che in coppia con il piano economico-finanziario di un altro dirigente (Catia Talamonti) chiude il cerchio di pareri che, se guardati complessivamente, non pregiudicherebbero la scelta “blindata” dell’amministrazione da un punto di vista strettamente politico.

UN PROJECT CONDIZIONATO? E dunque cosa dobbiamo tecnicamente aspettarci dalla riunione di giunta della prossima settimana? Probabilmente l’approvazione del progetto preliminare (piano economico, progetti tecnici ecc.) assieme all’istruttoria finale redatta dal Responsabile del Procedimento (Rup) Annalisa Sinatra, il riconoscimento dell’interesse pubblico del progetto come atto politico della Giunta e al limite, in allegato, le note tecniche che prescrivono Polidori e gli altri. Questo renderebbe la delibera della prossima settima un semaforo verde al project, “condizionato” alle prescrizioni e alle problematiche espresse dai dirigenti, problematiche che potrebbe essere il contenuto del bando pubblico a “sanare”. Quindi si potrebbe andare verso una delibera che recepisce i pareri, le prescrizioni e le condizioni dei tecnici e le inserisce come condizioni del bando. E solo un futuro mancato rispetto di queste condizioni (urbanistiche ma anche economiche) comporterebbe responsabilità e conseguenze.

VERSO UN CONSIGLIO DRAMMATICO. Tutto ciò da un punto di vista tecnico. Rimane però aperta la questione politica che è tutta racchiusa nei tratti di uno dei più aspri scontri della storia recente della politica sambenedettese e che non si placherà facilmente o silenziosamente, perché i rilievi critici di opposizione e comitato abbracciano trasversalmente molti aspetti del progetto. Si va dall’urbanistica alla convenienza economica del piano, passando per il destino nebuloso delle società di nuoto e la scelta in sé dello strumento project e della localizzazione di 3,5 milioni di euro di investimenti. Questi aspetti che hanno governato gli ultimi mesi, sono destinati a essere ancora “gridati” da opposizione e comitato in Comune probabilmente in una riunione del consiglio comunale, quando si voterà la delibera, che sarà drammatica nella sua dimensione.

DI VOLONTA’ E RESPONSABILITA’. Politica e aspetti tecnici, però, potrebbero non restare separati a lungo, visto che è difficile che l’intera faccenda non finisca in qualche aula di tribunale. Quello di far valere i propri diritti e interessi legittimi sembra infatti il proposito netto delle società sportive e del comitato. Già, il comitato; che forse non ha mai avuto chances di combattere la vicenda da un punto di vista politico essendosi andato a scontrare frontalmente con una volontà politica della maggioranza, attorno al project, che nei mesi si è palesata come blindata, non scalfibile e sintomatica anche di diversi comportamenti dei suoi membri (ricordiamo il “caso” di Muzi e del comitato o lo scontro fra De Vecchis e Assenti sulla conferenza dei servizi). Una volontà amministrativa blindata dunque, e conscia di tutte le responsabilità, anche legali, che questa vicenda forse porterà con sé. Ma dalla sconfitta politica che nascerà dal passaggio del project in giunta, il comitato probabilmente si calerà in un ruolo 2.0: ovvero quello di un soggetto giuridico che aprirà una seconda fase della battaglia davanti ai giudici, come già preannunciato da una serie di atti quali diffide, esposti ecc.