SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ una vera e propria stangata quella decisa dal giudice sportivo nei confronti della Samb dopo la partita di sabato scorso, pareggiata 1 a 1 contro il Pordenone e con parecchi strascichi, sul campo e in sala stampa, soprattutto rivolti all’operato del direttore di gara Matteo Marchetti.
La società si becca 2000 euro di multa per non aver impedito l’ingresso in campo di una persona non identificata (ma riconducibile alla società specifica la sentenza) che avrebbe insultato l’arbitro e per un fumogeno acceso e lanciato nel recinto di gioco dai tifosi di casa.
Punito abbastanza pesantemente anche il Dg rossoblu Andrea Gianni che oltre a dover pagare una multa di 500 euro resterà inibito per quasi due mesi, fino al 30 gennaio prossimo. Il motivo non è riconducibile soltanto all’allontanamento del dirigente ma anche alla circostanza che vuole lo stesso Gianni rientrare in campo dopo l’espulsione per offendere il direttore di gara. Si prende un’ammonizione anche il ds Panfili mentre Di Massimo prende le canoniche due giornate dopo il rosso preso per proteste a seguito del rigore negatogli al 90′. Allo stop del calciatore abruzzese si aggiunge anche quello, per la gara di Bergamo contro l’Albinoleffe, di Armin Bacinovic, che era sotto diffida ed è stato ammonito durante la gara coi ramarri.
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L’Arbitro scrive….e il giudice gli da ragione……caro presidente…..i presidenti seri come lei devono minacciare le istituzioni sportive che continuare a danneggiare questo sport in questo modo rischiano di allontanare tutti coloro che ancora ci credono con serietà.
La solita batosta che come al solito segue le lamentele di società / dirigenti defraudati sul campo e mazziati dalle sentenze (pilotate) del giudice sportivo e dall’occulto Gravina !!!!!!
L’inappellabilità delle decisioni degli arbitri conferma la necessità che lo svolgimento della funzione arbitrale sia conformato alla più elevata indipendenza e imparzialità.
Di contro Nessuno dei requisiti prescritti per far parte degli organi tecnici concerne la qualificazione, la terzietà o l’indipendenza dei componenti degli Organi tecnici.
Protestare nei confronti degli organi tecnici dell’AIA non serve a nulla, si deve chiedere le dimissioni dei vertici AIA perché non danno alcuna garanzia di indipendenza e terzietà.
Ma dopo i fatti e la sentenza di fermo ancora abbaiamo alla luna?