SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo con piacere questa nota dell’associazione studentesca Robin Hood, che giunge dopo il nostro precedente commento “La questione giovanile“. Cercheremo presto di approfondire l’argomento

Noi, giovani di oggi, veniamo spesso accusati di essere cittadini passivi, poco presenti agli incontri politici e culturali, alle assemblee di quartiere o anche al cinema, al teatro. Ma si potrebbe benissimo dire: dove sono i luoghi che invitano questi “giovani disinteressati” a partecipare attivamente alla vita del comune, alla vita del Paese?

A noi di Robin Hood, come associazione studentesca, preme rispondere a queste provocazioni perché sappiamo che la realtà dei fatti è quella descritta dai giornali e dalle televisioni, ma sappiamo anche che la colpa non è tutta nostra.

Questo giugno abbiamo chiesto all’assessore alle Politiche Giovanili di San Benedetto un posto di aggregazione per i giovani sambenedettesi, dove studiare insieme, dove riunirsi e organizzare assemblee, ma ci hanno detto che non vi era alcuno spazio. Per questo motivo siamo stati costretti a proseguire i nostri incontri nei bar del centro o nelle sedi di altre associazioni, ma questo non basta.

Chiediamo una stanza pubblica dove far incontrare tutti gli studenti di San Benedetto con il fine di coltivare i nostri interessi e le nostre passioni, di discutere e di crescere insieme. E quindi rispondiamo al pensiero comune, dicendo che possiamo sembrare agli occhi di tutti dei sonnambuli, ma il vero fatto è che non siamo realmente stimolati e portati all’attivismo e alla formazione degna di prossimi cittadini.