SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la “super commissione”, come l’abbiamo chiamata, dopo i pareri e le dichiarazioni dei tecnici (non sempre sulla stessa lunghezza d’onda) il comitato “Stop Project” torna a parlare e lo fa con un  comunicato stampa piuttosto chiaro, che pubblichiamo integralmente, in cui i No Project chiedono chiaramente di fermare questo progetto per la piscina.

“Dopo la “grande commissione” andata in scena mercoledì si può finalmente fissare un dato inconfutabile che pone una pietra tombale sul project Piscina. Ovvero che a prescindere da irregolarità tecniche, opacità dei comportamenti politici, scarsa qualità del progetto non esiste neppure una convenienza economica. Anzi, il Comune verrebbe danneggiato.

Il nostro Comitato sosteneva questa tesi sin dall’inizio, carte alla mano. Oggi la stessa conclusione (che, si badi bene, non è una “opinione” ma una verità inconfutabile) l’ha messa nero su bianco il Dirigente del Settore Gestione delle risorse economiche e finanziarie Antonio Rosati.

“Nell’ipotesi di affidamento della gestione Piscina a terzi, si determinerebbe quindi una passività finanziaria di € 145.058” che “si incrementerebbe poi annualmente di euro 36.600 per il canone che si intenderebbe riconoscere alla ditta affidataria. Si genererebbe pertanto una passività complessiva, di parte corrente, a carico del nostro bilancio di euro 181.658”. “La passività” – continua il dirigente “dovrebbe essere sanata con una contemporanea e non inferiore riduzione di altre spese comunali ordinarie”.

A prescindere dunque da ogni altra considerazione, dunque, il Project– al contrario di quanto finora asserito da Assenti e Piunti – penalizza pesantemente l’ente e la collettività anche sul piano economico. Tanto che se il comune decidesse di investire una somma analoga per un mutuo trentennale sulla Piscina e con un serio progetto di gestione partecipata ci ritroveremmo, invece, con un impianto di rilievo nazionale nella piena proprietà pubblica.

Noi non sappiamo perché l’amministrazione abbia scelto questa strada suicida e continui a privilegiare un progetto dannoso e sconveniente. Oggi però che la sua antieconomicità è stata certificata da un dirigente è evidente che proseguire configurerebbe un immediato danno per il Comune con tutte le responsabilità che ne conseguono. Un progetto costoso per l’ente e penalizzante per gli utenti che ha come unico beneficiario un privato.

A questo punto occorre un deciso cambio di passo e una proposta innovativa. L’amministrazione fermi definitivamente il progetto e riapra il confronto con le rappresentanze di società e utenti per rilanciare la piscina Comunale. Se fino a ieri ce n’erano tutte le condizioni, oggi ce n’è la necessità.