SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In tutto il suo splendore. Il “Trono dell’Immacolata” è stato restaurato e torna così ad essere ammirato nella Chiesa di San Benedetto Martire: realizzato nel 1908 per volere dell’allora parroco don Domenico Gaetani dalla ditta Costanzo Anzellotti di Caserta, l’opera è stata restaurata da Andrea Simoni, di Comunanza. Il baldacchino è alto 3 metri.

“Abbiamo avviato la raccolta fondi per il restauro circa due anni fa – afferma Alessandro Ribeca, presidente uscente del comitato di quartiere del Paese Alto – I sambenedettesi sono devotissimi all’Immacolata Concezione. La venerazione per la statua dell’Immacolata è ancora viva e tutta la città si raccoglie durante la Novena nell’Abazia di San Benedetto Martire per rinnovare il voto perpetuo fatto nel 1855. Il trono non era in ottime condizioni e quindi su nostra iniziativa e grazie al contributo del Comitato, dell’Associazione Amici del Paese Alto e di alcune raccolte fondi, siamo riusciti a concludere questa opera. Sono felice di chiudere il mio mandato di Presidente di quartiere con un intervento concreto. Un dono fatto non al quartiere, ma a tutta la città”.

“Abbiamo sostenuto una spesa di 3050 euro – aggiunge Italo Giuliani, presidente dell’Associazione Amici del Paese Alto – Come associazione abbiamo contribuito per un terzo, 750 euro arrivano dal Comitato di quartiere e il resto da iniziative di autofinanziamento come le feste di quartiere e gli aperitivi sotto il Torrione, la cui apertura è garantita gratuitamente dalla nostra associazione”.

Ruolo, quello dell’apertura della Torre, a cui è deputato Vincenzo Rossi: “La processione dell’Immacolata si è sempre svolta e per questo il trono ha subito l’usura del tempo. Era necessario restaurarlo: è stato pulito e sanificato, specialmente alla base. Non ci sono chiodi o viti, ma i cinque elementi, tutti di legno, si sorreggono ad incastro”. In fase di studio anche il restauro del Sacro Cuore, dipinto in olio su tela di metà ‘800, una riproduzione di un originale presente in una chiesa gesuitica romana.

“Questo trono riprende i temi classici dei troni eucaristici – aggiunge don Vincenzo Catani, storico della diocesi. È importante questo recupero per il suo valore religioso e storico. È proprio in quegli anni, dalla metà dell’Ottocento alla fine del secolo, che si viene a creare la base di quella sambenedettesità che ancora oggi, anche per me che non sono di San Benedetto, si respira qui al Paese Alto, entro le antiche mura”.

“Ci tenevamo in particolar modo per questo recupero – termina l’assessore alla Cultura di San Benedetto, Annalisa Ruggieri. È un bel segnale della tradizione che riusciamo a recuperare e mantenere per il futuro e si inserisce in una serie di iniziative, che condividiamo con le amministrazioni precedenti, tra cui quelle del recupero degli scavi romani. L’appalto sarà pronto entro pochi mesi”.