SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La proposta di modifica (al project financing per la piscina n.d.r.) presentata dai privati non risolve i molteplici elementi di criticità […] che per ovvie ragioni verranno completati nelle sedi giudiziarie competenti”. Con queste parole si apre la diffida, la seconda, che il comitato “Stop Project” ha inviato ai consiglieri, alla Giunta e ai dirigenti del Comune (oltre alla Procura di Ascoli e alla Corte dei Conti Ancona) andando, inequivocabilmente, ad affilare le armi in vista di ricorsi giudiziari, a questo punto piuttosto probabili attorno alla questione piscina.

Conformità alla legge, parcheggi, urbanistica, convenzione coi privati. Per i No-Project le nuove carte arrivate in Comune (e che probabilmente sono quelle definitive che verranno votate dal Consiglio) “non sono diverse dalla prima proposta” e contengono gli stessi problemi che il comitato aveva evidenziato nella prima diffida.

“Vogliamo informare i consiglieri che la Corte dei Conti, qualora dovesse ravvisare danni erariali, darà la responsabilità a chi ha votato in assise questo project”. Questo è l’intento, in poche parole pronunciate dai No Project, del nuovo atto recapitato in Viale De Gasperi, quasi a rappresentare un “ultimatum” prima che la questione diventi faccenda per avvocati. Ma quali sono i punti sensibili per il comitato?

Innanzitutto l’aderenza alla legge sui cui il “nuovo” project sembra tagliato: la numero 96 del 21 giugno 2017. Per l’avvocato del comitato Ermanno Consorti, infatti, per cucire il progetto piscina sui dettami di quel testo normativo “serve un accordo con le società sportive che hanno l’uso prevalente della struttura (la Cogese e la Pool n.d.r.) e questo accordo non c’è” sottolinea. Per il comitato, poi, neanche i progetti degli architetti sono conformi alle regole. “Contando sia le superfici coperte (la palazzina e il bar per esempio ndr.) e le scoperte (i campi sportivi che verrebbero anche coperti in inverno con il c.d. “pallone”) si eccede di quasi 2400 mq il limite posto dal Piano Regolatore” si legge nell’ultimatum recapitato in Comune.

PARCHEGGI.La diffida prosegue poi con la contestazione degli spazi verdi presenti nel progetto (“inferiori a quanto previsto dal PRG” si legge) e soprattutto del nuovo “piano parcheggi” che Riviera Oggi vi aveva mostrato in QUESTO ARTICOLO. “Per le norme comunali, all’interno del perimetro della piscina devono essere previsti oltre 2700 mq di parcheggi – chiosano dal comitato – e non ci sono. Li prevedono al di fuori del perimetro (per esempio in via Scarlatti n.d.r) ma è una mistificazione delle normative Coni a cui dicono di rifarsi”.

TRE PARERI CONTRARI? Per i No Project, dunque, con questi progetti la piscina “non s’ha da fare”. “Tre dirigenti del Comune hanno dato pareri negativo al project” sostengono dal comitato che al famoso parere di Germano Polidori (Urbanistica) ci aggiungono anche altri due “no”. “Pure Davarpanah (Lavori Pubblici) e Maria Teresa Massi (Responsabile della centrale unica di committenza) hanno dato dei pareri negativi” sostiene l’avvocato Consorti che, sul parere della Massi, si sofferma a lungo. “La dirigente ha espresso il parere di modificare al proposta di convenzione fra Comune e privati” chiosa l’avvocato “e di riallocare il rischio di gestione a carico dei proponenti. Altrimenti si rischia che i privati chiedano un indennizzo al Comune nel caso in cui non dovessero incassare quanto prevedono”.

In questo video l’avvocato Consorti spiega il suo assunto.

IL CASO CONFERENZA DEI SERVIZI TIENE ANCORA BANCO. In chiusura di una lunga conferenza stampa, c’è tempo anche per tornare sulla famosa “querelle” della conferenza dei servizi diventata, la scorsa settimana, una battaglia a colpi di giurisprudenza fra De Vecchis (che voleva partecipare) e Assenti (che sostiene che non può). Sulla faccenda entra il membro del comitato nonché ex membro della Giunta Perazzoli Paolo Virgili. “Assenti dice che a quel tavolo tecnico avrebbe partecipato da uditore, ma noi abbiamo i verbali della riunione di luglio con i tecnici e in quell’occasione l’assessore ha parlato e ha parlato dei conti della piscina” tuona Virgili. “Questo contraddice anche quello che sostiene Piunti, che sabato in Consiglio ha assicurato che mai politica e uffici avrebbero invaso i loro rispettivi campi” chiude l’ex assessore.