SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aumenta la quota di pesca del tonno rosso per l’Europa, che passa da 13451 tonnellate a 19360, di cui circa un quarto saranno assegnate all’Italia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Impresapesca sulla base del documento finale dell’incontro annuale dell’Iccat, la Commissione internazionale per la tutela del tonno dell’Atlantico, riunita in Marocco.

“Si tratta – sottolinea Coldiretti Impresapesca – di una decisione importante, considerato che il valore del tonno rosso si aggira sui 200 milioni di dollari alla produzione, che quadruplicano se si considera l’intero mercato di vendita. Complessivamente si passerà dalle 23.500 tonnellate attuali fino ad un massimo di 36.000 tonnellate nel 2020 (nell’arco del triennio 2018-2020), con un aumento di 12.500 tonnellate, equivalenti al 54%. Se la percentuale di quote riservate all’Unione Europa sul totale diminuisce di qualche punto, passando dal 59% al 55%, gli stati Ue mantengono saldamente il primato, seguiti a lunga distanza da Marocco, Giappone, Tunisia e Turchia. Tra l’altro, altre 1400 tonnellate saranno assegnate successivamente per i bisogni dei vari Stati”.

“L’aumento delle quote – spiega Coldiretti Impresapesca – rappresenta un’opportunità per molte imprese italiane, anche per evitare il dramma delle catture accidentali che comportano problemi non indifferenti per i divieti incrociati di cattura e rigetto e sbarco. La pesca di un tonno oggi per molte barche della nostra flotta non è più una risorsa, ma un vero problema. Ma la scelta dell’Iccat avrà un reale impatto sulla pesca italiana solo se che le nuove quote saranno redistribuite in maniera equa, per superare una situazione di quasi monopolio che vede oggi appena 15 imprese di pesca gestire circa l’88% della quota tonno-rosso nazionale.

“Spetterà dunque al Ministero delle Politiche agricole e della pesca – conclude Coldiretti Impresapesca  concretizzare il nuovo corso invertendo una rotta che vede oggi premiare i “ricchi” e penalizzare i “poveri”.