SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ultimo week-end ha registrato una straordinaria risposta di tante tifoserie alla delicata situazione che ormai da dieci giorni vive Luca Fanesi, ricoverato da domenica 5 novembre all’ospedale San Bortolo di Vicenza a seguito di tafferugli verificatisi dopo Vicenza-Samb.

Il tifoso rossoblu al momento si trova ricoverato in Rianimazione dove con lui c’è la famiglia e il fratello Massimiliano, ex dirigente e calciatore della Samb, con cui la nostra redazione è rimasta in contatto, praticamente ogni giorno, da quando Luca è finito in ospedale. Se in questi giorni abbiamo preferito rispettare la privacy della famiglia, comprensibilmente afflitta dalla situazione del loro caro, dopo le attestazioni di solidarietà (arrivate anche da Ascoli per fare un esempio CLICCA QUI) riteniamo che le tante persone che hanno riservato un pensiero a Luca Fanesi debbano sapere qualcosa in più sulle sue condizioni.

Parlando appunto con il fratello “Max” (costantemente aggiornato e che ha apprezzato infinitamente i gesti riservati al fratello) sappiamo che, seppur stazionaria, la situazione resta nel complesso piuttosto delicata, tanto da tenere in continua apprensione i parenti che lo assistono. Al problema neurologico dovuto alla doppia frattura cranica, si aggiunge infatti anche un preesistente problema al cuore che rende il quadro clinico bisognoso di continuo monitoraggio.

Nel frattempo in molti si chiedono il perché di una così trasversale solidarietà fra ultras. A sensibilizzare il mondo del tifo ci sono probabilmente delle testimonianze, registrate a caldo fra i tifosi, che parlavano di un colpo ricevuto da Luca durante gli scontri mentre la polizia ha sempre parlato di una caduta accidentale. Probabilmente spetterà ad altri ricostruire, nel prossimo futuro, le esatte dinamiche dell’accaduto. Al momento questo non è importante però, quello che conta adesso è infatti solo la salute del nostro concittadino.