SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il divorzio da Moriero è fresco fresco, tanto che è quasi surreale dover occuparsi di un nuovo matrimonio, quello ancora non registrato, ma già consumato (visto che oggi ha diretto il primo allenamento) fra la Samb ed Ezio Capuano.
Cinquantatré anni il prossimo gennaio, Ezio “Eziolino” (per la mole non certo statuaria) Capuano inizia ad allenare con l’Ebolitana a soli 23 anni nel 1988. Poi una pausa di tre anni fino a quando prende il Poiseidon, squadra di Paestum nella sua provincia, Salerno, in eccellenza nel 1992. Da quel momento praticamente non si ferma mai (si è preso un anno sabbatico solo nella stagione 2011-2012) tra serie D e serie C (in tutte le sue versioni negli anni) collezionando solo un paio di promozioni (Altamura e Cavese che ha portato dalla D alla C2) ma anche una sola retrocessione (con la Paganese nel 2011).
Un allenatore con 26 stagioni alle spalle dunque, questo è il nuovo mister della Samb. Un allenatore spesso bollato come “difensivista” o non vincente. Per non usare il termine perdente che è poco prudente viste le sorprese di cui il calcio è capace (Si veda il caso di Claudio Ranieri) e poco dovrebbe afferire a un dialogo sportivo che rientri nei ranghi della civiltà. Un allenatore che storicamente preferisce coprirsi e non prenderle e che negli ultimi anni ha fatto del 3-5-2 il suo credo, esportato anche a Modena. Con Eziolino, dunque, dobbiamo aspettarci una metamorfosi della Samb. Magari non immediata, ma arriverà. E qualche giocatore, forse, potrebbe trarne beneficio. Pensiamo a Di Massimo o a Vittorio Esposito per esempio, che per caratteristiche potrebbero valorizzarsi nel ruolo di seconde punte. Un centrocampo a cinque, d’altro canto, potrebbe sacrificare un esterno alto. Pensiamo, sempre a titolo di esempio, alle difficoltà che potrebbe avere Troianiello a fare il quinto di destra e a farsi tutta la fascia in una partita; pensiamo meno invece a Valente, visto che per generosità e spinta un posto potrebbe ritagliarselo anche col nuovo mister. Un mister famoso anche per i suoi schemi da palla inattiva, che magari potrebbero innalzare lo score di una squadra i cui gol da calcio piazzato, negli ultimi due anni, si potrebbero abbondantemente contare sulle dita di una mano.
E questo è il Capuano allenatore. C’è però inevitabilmente l’aspetto umano e caratteriale di un personaggio che spesso e volentieri è finito agli onori e alle attenzioni delle cronache per i comportamenti e le dichiarazioni singolari e fuori dalle righe. Memorabile l’episodio in cui si strappò la camicia davanti ai giornalisti di Caserta (in cui tornerà il 22 settembre per la Coppa Italia con la sua nuova squadra) o quando nel 2015, da tecnico dell’Arezzo disse “voglio in campo dei maiali assatanati e gente ignorante”. Ed è proprio ad Arezzo che, in questo senso, dà il suo meglio beccandosi pure una multa per delle dichiarazioni definite “omofobe” da mezza Italia.
Per non parlare dell’episodio che l’ha reso più famoso: nell’ottobre 2015, una sconfitta in amichevole del suo Arezzo contro il Lucignano, squadra di Promozione, provoca una incredibile sfuriata di Capuano con i suoi giocatori nello spogliatoio. Il discorso del tecnico salernitano fu segretamente registrato dal suo difensore Nicolò Sperotto e fece il giro del web. Proprio Sperotto, un mesetto più tardi fu licenziato dalla squadra toscana e curiosamente Capuano lo ritroverà da avversario proprio al Riviera il prossimo 30 dicembre quando è in programma Samb-Fermana, la squadra in cui nel frattempo la “talpa” si è trasferita.
Insomma Capuano è un allenatore dal carattere prorompente e dal gioco non sempre sfavillante. Ma se ci sono aspetti che mettono paura ai tifosi della Samb legati al potenziale distruttivo di un carattere forte e di una personalità eccentrica, ce ne sono altri che dovrebbero far pensare. Quante volte capita di poter ingaggiare un allenatore che conosce già tutte le avversarie per il semplice fatto di essere stato un avversario (della Samb) fino a poco tempo prima? Quante volte capita di poter sfruttare e cavalcare la rabbia e la voglia di riscatto di un allenatore, “menomato” dal crac Modena, senza dover aspettare l’estate?
Resta un’ultima riflessione. A proposito di caratteri forti. E afferisce alla compatibilità fra due “vulcani” degni della narrazione di Plinio il Giovane come Capuano e Franco Fedeli. Due vecchi adagi o due frasi fatte se vogliamo come “troppi galli nel pollaio” e “gli opposti si attraggono” potrebbero fare da funesti presagi. Il calcio però, come la vita, talvolta è bello perché sa sorprendere.
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Forza mister io ci credo, in fondo leggendo i numeri che non mentono mai, la grande differenza tra noi ed il Padova sono solo 6 calci di rigori…… Tutto può ancora accadere.
Bravo in quasi tutto. È mancata la considerazione che il beffardo rigore di Vicenza dopo un primo tempo bellissimo è stato causato appena 100 minuti fa di gioco. Era evitabilissimo e il Vicenza non avrebbe mai segnato ma avrebbe permesso alla Samb di affrontare il Sud Tirol da capolista con testa e gambe totalmente diverse.
Il senno del poi? Magari sì però…
“Fedeli paga e fa del calcio un’impresa seria. E finché lo fa, ha tutto il diritto secondo me di dire ciò che vuole e come vuole. Sta all’allenatore interpretare nel giusto modo, non alimentare tensioni, non passare tensione alla squadra”. Caro olipan, il padrone che paga può dire ciò che vuole e come vuole è un concetto che fortunatamente è da molto tempo sorpassato. Sta soprattutto al padrone,invece, gestire intelligentemente un’azienda non alimentando pubbliche tensioni fra i suoi dipendenti e quindi alla fine ottimizzare i capitali da lui somministrati. Questo concetto è soprattutto importante nelle aziende calcistiche dove la componenete… Leggi il resto »
Le tensioni scaturiscono dai risultati. I soggetti in campo sono tre. guardi come ha vinto il Padova col mestre, guardi le immagini della cintura su Di Massimo, o l fuorigioco non sanzionato ec ecc. In serie A si possono revocare gli scudetti n serie c non si possono revocare le promozioni. Chi comanda fa legge.
Gentile Mario, io ritengo che dall’esterno possiamo sapere ben poco di come il “padrone” Fedeli gestisca la sua azienda, se ottimizzi i suoi capitali, se alimenti tensioni etc. Possiamo vedere solo i suoi sfoghi pubblici, che per quanto mi riguarda sono sacrosanti. Fossi al suo posto, farei lo stesso. Allenatori e giocatori non sono dei poveri minatori sfruttati, o dei derelitti braccianti di inizio novecento. Sono professionisti, spesso lautamente pagati (giusto o no che sia, non entro nel merito), e fra le abilità professionali loro richieste rientra anche il saper gestire le pressioni psicologiche che arrivano da vari fronti. Detto… Leggi il resto »
Nell’articolo precedente ho commentato manifestando il mio disaccordo relativo alla scelta (probabile, non era ancora certa) di Capuano. Ora che è ufficiale naturalmente non cambio idea, ma l’unica cosa che conta è il futuro della SAMB quindi spero che il mister faccia bene e spero a maggio di dovermi ricredere sul suo conto. In questo articolo leggo, “Resta un’ultima riflessione. A proposito di caratteri forti. E afferisce alla compatibilità fra due “vulcani” degni della narrazione di Plinio il Giovane come Capuano e Franco Fedeli” :) E’ la prima cosa che ho pensato leggendo il nome di Capuano. Mi auguro che… Leggi il resto »