SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La scena a un certo punto se l’è presa tutta Stefano Muzi con le sue invettive contro il comitato “Stop Project” reo, per il consigliere, di non essere autorizzato a parlare in Comune. La conferenza stampa del “No-Project”, però, era nata con ben altri intenti. Seppur abbastanza bellicosi pure quelli.

PROJECT: ARRIVA UNA DIFFIDA Tramite gli avvocati Luigi De Scrilli (ex Forza Italia ora nel Pd) ed Ermanno Consorti il comitato voleva portare a conoscenza la città di una diffida recapitata al Comune lo scorso 5 novembre e in particolare ai dirigenti dell’Urbanistica Germano Polidori e Opere Pubbliche Farnush Davarpanah. Nel documento vengono sollevate una serie di obiezioni. Procedurali per prima cosa, con le note questioni di conflitto con l’articolo 183 del codice degli appalti a cui si aggiunge una non aderenza, per i legali, al comma 304 della legge 147 del 2013 e poi Urbanistiche (“è un abuso edilizio bello e buono” arrivano a dire) e ancora finanziarie.

Quello che però non è scritto su carta e che fa arrabbiare di più i No -Project è “l’omertà e la mancanza di trasparenza con cui stanno portando avanti questo project” dice senza mezzi termini Ermanno Consorti, legale del comitato.  Il comitato, che doveva anche presentare un dossier sulla piscina, dice di non essere riuscito a completarlo perché “non riusciamo ad avere i documenti definitivi”.

POOL NUOTO ASPETTA GLI ATTI DA 6 MESI Anche il nuovo conto economico, che pare sia arrivato in Viale De Gasperi, sarebbe “solo una bozza” per gli oppositori del project, per i quali il comune “non si sta comportando da ente pubblico e negozia e contratta con i proponenti fra lettere e risposte, come se fosse un privato” chiosa la portavoce Luciana Barlocci. “E’ difficile ottenere notizie” continua l’avvocato Consorti “persino la Pool Nuoto, che ha chiesto da sei mesi un accesso agli atti, non l’ha ancora ottenuto”.

VERSO ESPOSTI A PROCURA E CORTE DEI CONTI? Da qui la decisione della diffida “nata per evitare che i consiglieri approvino questo project”. Sullo sfondo infatti ci sono delle probabili azioni legali col comitato che non esclude di fare esposti a Procura e Corte dei Conti nel caso in cui il progetto ottenga il semaforo verde dell’assise. Non a caso infatti, la diffida inviata è stata allargata “per conoscenza” anche alla Procura della Corte dei Conti di Ancona e a quella della Repubblica di Ascoli (oltre che a Sindaco, assessori e consiglieri).