SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La direzione dell’Area Vasta 5 si “specchia” un po’. Nella tarda mattinata del 31 ottobre va infatti in scena, nel cuore dell’ospedale, una conferenza stampa-sunto dell’ultimo triennio di sanità picena. Uno “One Man Show”, anzi “One Woman Show” visto che a dirigere le operazioni, con tanto di slide da lezione universitaria è la direttrice di area vasta Giuletta Capocasa.

BENE LA MOBILITA’ ATTIVA. MA QUELLA PASSIVA? Davanti alla stampa, ai medici e ai dirigenti sanitari viene illustrato un rapporto sulle attività nel Piceno del 2015, 2016 e 2017. E di attività in senso stretto si parla visto che, in certi argomenti, vengono mostrati quasi solo i dati “buoni”. Si parla di mobilità, ma solo di quella attiva che parla di picchi, in alcune specializzazioni pure piuttosto alti per quanto riguarda la mobilità attiva intraregionale (aumentata, in totale nel Piceno, oltre il 10% rispetto al 2015) che, raffrontando il primo semestre di quest’anno col primo del 2015 vede forbici positive piuttosto larghe a San Benedetto specie in Medicina Generale (+45%), Ortopedia (+61%), Otorino (+94%) mentre da noi si vengono a curare di più da fuori regione (mob.attiva extraregionale) specialmente nei campi del Day Surgery (+122% rispetto al 2015) e Ostetricia (+55,77%).

Il report però, non tiene conto della mobilità passiva, anche quella aumentata per il bilancio dell’Asur, specie intraregione. Il che restituisce un’istantanea di un Piceno cresciuto come attrattività in certe specializzazioni ma ancora costretto a rivolgersi spesso ad Ancona (per esempio) per molte prestazioni.

TRA RICOVERI E INVESTIMENTI PER IL 2017. La presentazione del report continua con un’analisi delle attività di ricovero che parla di 40 ricoveri in meno rispetto al 2016 in questo primo semestre in area vasta ma quasi 300 in più (+3,52%) rispetto a due anni fa (Day Hospital esclusi).

Si arriva poi a parlare di soldi con i fondi ordinari destinati alla Sanità Picena che si dovrebbero attestare, per il 2017, sui 6 milioni di euro (a cui vanno aggiunti altri 5 milioni che si potrebbero sbloccare nel 2018). I soldi per la nostra are vasta sono governati dalla delibera n° 1250 della Giunta Ceriscioli del 23 ottobre scorso e l’investimento più importante che dovrebbe arrivare in Riviera è un nuovo tomografo computerizzato “da 900 mila euro” sottolinea Giulietta Capocasa, che rientra in un progetto di potenziamento dei servizi TAC che andrà a spartire una torta da 3,6 milioni fra San Benedetto, Fermo, Civitanova e Senigallia, mentre dalle nostre parti (tutto il Piceno) si spenderanno, dei 6 milioni “certi, circa 4,7 milioni in attrezzature sanitarie.

6 MILIONI SU 43 PER L’AREA VASTA 5. Dati in calo rispetto al 2016 quando all’area vasta 5 arrivò una “pioggia” di investimenti da 14 milioni di cui, però, la metà è finita ad Ascoli per cinque nuove sale dell’altrettanto nuovo blocco operatorio del Mazzoni. A guardare bene, però, i soldi (previsti) calano anche in relazione agli anni precedenti visto che nel 2015 ci arrivarono (sempre in area vasta) 9 milioni e mezzo mentre nel 2014 furono 7,6 i milioni da investire in sanità nel Piceno. Ma anche a guardare la realtà regionale, i 6 milioni che ci arrivano dalla delibera dello scorso 23 ottobre sembrano sfigurare un po’ a fronte dei quasi 43 milioni che Ceriscioli spalmerà fra tutte le 5 aree vaste delle Marche. Quei 6 milioni, infatti, sono neanche il 14% del totale.

FRA POCO LA “NUOVA” GERIATRIA. Nel frattempo al Madonna del Soccorso è questione di pochi giorni e verrà inaugurato il nuovo reparto di Geriatria che offrirà, da subito, 20 posti per acuti più e in futuro altri 20 (di cui 11 a breve termine). Lo spostamento del reparto, a quanto detto dalla stessa Capocasa “libererà spazi per Cardiologia” che potrebbe aumentare quindi i suoi posti letto dai 6 attuali a 14, di cui due dedicati al Day Hospital.