SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Samb riattacca la spina dopo due settimane senza campionato (non senza calcio giocato però, visto che di mezzo c’è stata la sfida col Fano). Il rischio, in questi casi, è quello di dover faticare a ritrovare il ritmo. Per Francesco Moriero un rischio minimo: “Mentalmente ritroviamo la Samb che abbiamo lasciato – assicura l’allenatore – perché abbiamo lavorato bene, questa squadra in generale lavora molto bene in allenamento”.

CONSON ANCORA OUT. E in effetti in questi giorni la Samb ha lavorato su forza e resistenza con un occhio particolare sull’intensità e sulla fase difensiva (in particolare ci si è soffermati sulle palle inattive) a cui, in ogni caso, domani non parteciperà Diego Conson visto che il difensore napoletano, pur recuperato da un punto di vista fisico, accusa ancora un po’ di stanchezza a sentire il suo allenatore. Visto che in questi casi le ricadute sono dietro l’angolo sarà sicuramente ancora Miceli a far coppia con Patti contro i granata.

ECCO IL FANO. E se la sosta, per Moriero, non dovrebbe aver fatto male alla sua squadra ci sono ance gli avversari di cui tener conto. “Il Fano ha una classifica bugiarda, ho visto tutte le sue partite ed è una squadra che gioca a calcio e che ha messo in difficoltà diverse altre compagini (compreso il Renate ndr.). Potrebbe essere una partita simile a quella contro il Santarcangelo? Moriero se lo augura (“spero nello stesso risultato”) anche se ci tiene a sottolineare un aspetto: “Noi non dobbiamo sottovalutare nessuna partita e ai miei ragazzi ho insegnato a non prendere sottogamba neanche quelle in allenamento ma deve essere chiaro che in casa nostra non ce n’è per nessuno” mostra i denti il leccese.

LA FORMAZIONE? Il mister dice di averla in testa ma i ballottaggi potrebbero essere sempre i soliti. Il dubbio Bacinovic-Bove (“lo sloveno ha grandi qualità ma, lo sa anche lui, non mi serve al 60%”) in mezzo e quello Valente-Esposito sulla sinistra. Proprio sui due interpreti della fascia mancina d’attacco Moriero sembra escludere che possano giocare insieme: “Loro due, anche se con caratteristiche diverse, amano giocare partendo da sinistra ma io ho 4 esterni forti e che stanno bene, quello è un ruolo in cui giocano praticamente tutti. Se non dall’inizio a partita in corso. L’importante è che chi entra faccia la differenza”.