Da Riviera Oggi numero 1136 in edicola

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ecco la terza e ultima parte della “saga” dedicata alla piscina comunale. Una storia che ripercorre i nostri archivi dal lontano 2005 per arrivare ai nostri giorni e in particolare alle ultime vicissitudini legate al project financing che l’Amministrazione Piunti vorrebbe adottare per ristrutturare l’impianto. Si va dalla chiusura della vasca esterna nell’estate del 2013, una chiusura che sarebbe dovuta durare solo un paio di mesi ma che diventerà definitiva. Ricordiamo poi i tentativi, tutti a vuoto, fatti dalla Giunta Gaspari per tentare di riaprire la vasca da 50 metri. La questione Poru, il protocollo d’intesa (poi saltato) con la Provincia, gli incontri col Coni fino ad arrivare al 2016, quando tutti i candidatici sindaci (più o meno) spesero l’argomento piscina in campagna elettorale. Arriviamo al gennaio 2017, quando in Comune arriva il project financing a cui in tanti si oppongono a partire dall’estate successiva fino alla nascita, in autunno, di un comitato. Gli attuali sviluppi li stiamo ancora vivendo.

GENNAIO 2013

Il Comune valuta l’offerta per la costruzione della nuova piscina di Viale dello Sport. L’opera è  piuttosto ambiziosa (diverse vasche e costruzione su più piani) ma si inizia a parlare di almeno 5 anni affinché veda la luce.

 

FEBBRAIO 2013. I PRIMI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

Dopo l’esposto, i controlli e i lavori a cui la Giunta Gaspari è stata costretta, il 20 febbraio 2013 riapre il primo piano della piscina comunale. Si è costruito un ascensore, un’uscita di emergenza con apposita scalinata e si sono messi a norma parapetti e vetrate. E’ il primo stralcio, da 60 mila euro, di un totale di lavori per mezzo milione.

 

APRILE  2013. ADDIO PISCINA NUOVA IN VIALE DELLO SPORT

Gaspari abbandona l’idea di una nuova piscina. La nuova struttura con tre vasche, negozi, uffici e ristoranti doveva sorgere in Viale dello Sport, dove insiste in estate il Luna Park. In cambio della concessione dell’area al Comune, di sua proprietà, la ditta Piergallini e Pignotti avrebbe ricevuto una variante di destinazione urbanistica in zona Ragnola. Il dietrofront fa discutere perché arriva nello stesso periodo in cui si dice addio al progetto del grattacelo in zona Ballarin.

La Giunta a questo punto “vira” verso la ristrutturazione della piscina “Gregori” su cui si pensa di investire, all’inizio, 500 mila euro. Balena poi in quei giorni anche l’idea di demolire l’area della vasca scoperta e costruire una nuova struttura attigua alla principale (si parla di vasca olimpionica con ponte mobile in grado di dividere l’area in due piscine da 25 metri). Il motivo? I costi più bassi rispetto a quelli preventivati per una nuova piscina e la possibilità di costruire su un terreno di proprietà del Comune senza dover mettere mano al Prg.

 

ESTATE 2013. LA PRIMA ESTATE SENZA VASCA ESTERNA

La piscina scoperta chiude per l’estate 2013 (O meglio, dal 31 luglio). Le ragioni vanno ricercate in una serie di lavori a cui l’Amministrazione è stata obbligata, sempre a seguito dei controlli a cui la struttura fu sottoposta nel 2012. In estate vengono fatti lavori di adeguamento per quasi 350 mila euro. Vengono rifatti tutti gli spogliatoi, docce e servizi igienici, sia per gli utenti, sia per il personale. Si costruisce nuovo locale adibito a Pronto Soccorso con accesso diretto dalla vasca e vengono montate due scale per sicurezza e accesso al primo piano. Lavori anche su infissi, impianto antincendio, impianti idrici, elettrici e di climatizzazione.

A nulla in quel periodo valgono le proteste delle società di nuoto che raccolgono addirittura 3 mila firme per evitare la chiusura della vasca esterna. “I problemi della piscina di Porto d’Ascoli affondano le radici in un ventennio di scarsa manutenzione e nella mancata pianificazione di una nuova struttura” protestano i nuotatori che vedono “troncata” l’attività estiva della vasca da 50 metri dopo 35 anni in cui era rimasta ininterrottamente aperta. Il programma dei lavori prevede che venga riaperta a settembre (in vista dell’estate 2014). Ma le cose andranno diversamente.

 

FEBBRAIO 2014. UN’ALTRA SAGA: I PORU

Così come quella della “megavariante” anche un’altra saga sambenedettese tocca la piscina comunale. Quella dei Poru. Si tratta del Programma Operativo per la Riqualificazione Urbana varato dalla giunta Gaspari a inizio 2014. Tra le aree che il Comune vorrebbe riqualificare entrano il Ballarin, la pista d’atletica, il mercatino di Viale De Gasperi, la scuola di Via Petrarca e pure la piscina comunale. In pratica all’imprenditore interessato a investire nella riqualificazione viene “premiato” con la concessione per costruire o ampliare volumi, con un cambio di destinazione o con lo spostamento di volumi da un posto a un altro. In parole povere non si  tocca il Prg perché un Poru si basa sui principi di compensazione e perequazione urbanistica.

 

APRILE 2014. VERSO UN’ALTRA ESTATE DI CHIUSURA. PROTESTANO NUOTATORI E CENTRODESTRA

Anche per l’estate 2014 la vasca esterna dovrà restare chiusa. La causa? E’ legata alle misure di sicurezza, segnalate nell’autunno 2013 dall’Asur all’amministrazione comunale. In pratica si contesta la profondità del bacino della vasca che per metà deve essere rialzato, da 3 metri a 1,80. Pool e Cogese, due delle società sportive che operano in piscina, il 23 aprile protestano per la chiusura della vasca da 50 metri. “E’ una paralisi che ci danneggia” tuonano i nuotatori “per la Tirreno-Adriatico i soldi si trovano e anche lo stadio (non a norma in quel periodo) viene comunque reso agibile al pubblico non in deroga” aggiungono. La protesta ha una vasta eco e porta il Popolo delle Libertà a presentare un’interrogazione. “E’ una telenovela. L’amministrazione rinvia e non risolve” commenta il centrodestra.

 

MAGGIO 2014. GASPARI: “PISCINA ESTERNA CHIUSA PER UNA FANTOMATICA ASSOCIAZIONE DI MACERATA”

In Consiglio Comunale la maggioranza viene duramente attaccata sulla questione Opere Pubbliche dal lungomare al Ballarin passando per il pennello dell’Albula e anche la piscina esterna, che si avvia verso la seconda estate di chiusura. Gaspari fa un’affermazione dura: “La piscina esterna è chiusa perché una fantomatica associazione di Macerata inoltrò una segnalazione” commenta il sindaco ”Informatevi. Vogliamo lavorare per una San Benedetto migliore o per farci del male?”.

 

LUGLIO 2014. PER LA PISCINA SCENDE IN CAMPO ANCHE IL CONI

Gaspari incontra il presidente regionale del Coni Fabio Sturani. Si discute dei problemi della vasca esterna il cui bacino, per essere messo in sicurezza, va rialzato fino a 1 metro e 80 dai 3 metri in cui si trova, un lavoro per cui servono 300 mila euro. L’incontro nasce da una lettera che un genitore di un giovane nuotatore mandò a Giovanni Malagò (presidente Coni). Sturani parla di impianto importante riferendosi alla piscina “Gregori” ma anche di pochi soldi messi a disposizione dalla Regione per gli impianti sportivi.

 

GENNAIO 2015. UNO SPIRAGLIO DALLA PROVINCIA PER LA VASCA ESTERNA

Dopo due estati senza piscina esterna si apre uno spiraglio. E viene dalla Provincia. All’ente sarebbe stato girato l’edificio dell’ex Ial di Piazza Sciocchetti (da girare  a sua volta all’Istituto Alberghiero) e la Provincia, in cambio, avrebbe messo sul piatto 300 mila euro per la vasca da 50 metri e altri 200 mila per la pista d’atletica. Gaspari firma così un protocollo d’intesa con Palazzo San Filippo. Un imprevisto è dietro l’angolo però.

GIUGNO 2015. LA PROVINCIA SI TIRA INDIETRO e GASPARI SI SENTE PRESO IN GIRO. INTERROGAZIONE DI FORZA ITALIA

La Provincia non paga per la piscina esterna. Il presidente Paolo D’Erasmo, in un incontro con l’assessore Eldo Fanini, ribadisce la volontà di riqualificare la pista d’atletica di via Sgattoni ma non l’impianto natatorio. Gaspari è furioso: “Presi in giro. Il protocollo era un contentino per farci calmare”. Nello stesso periodo Forza Italia presenta un’altra interrogazione a fronte del terzo anno consecutivo di inagibilità per la piscina esterna.  “La scarsa attenzione di questi anni ha prodotto un lento ma inesorabile declino della struttura, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città e punto di riferimento di tanti giovani” tuonano i berlusconiani.

 

OTTOBRE 2015. L’ULTIMO TENTATIVO DELL’ERA GASPARI PER LA PISCINA. VENDERE TRE SCUOLE. IL COMITATO DEI NUOTATORI SI FA SENTIRE.

A ottobre 2015 arriva l’ultimo tentativo, idea della Giunta Gaspari per trovare i fondi necessari alla ristrutturazione e riapertura della vasca esterna. Si tratta della messa in vendita delle ex scuole di Via Petrarca, Via dei Lauri e Via Leopardi, con il ricavato da riutilizzare per la riqualificazione dell’impianto.

“Siamo parzialmente pessimisti – commenta a Riviera Oggi Diego Franceschini del comitato ‘Noi Nuotatori Sambenedettesi’ (che si era formato per le vicissitudini legate alla chiusura della vasca da 50 metri) – un’altra soluzione prospettataci è stata l’unione delle tre società (Cogese, Pool e Delphinia), al fine di prendere in gestione la piscina e di ristrutturarla con investimenti propri. Ma non la riteniamo un’idea realizzabile”.

 

INVERNO E PRIMAVERA 2016. LA PISCINA ENTRA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE

L’argomento piscina comunale inizia a entrare in campagna elettorale. A giugno ci sono le amministrative e il primo a parlarne è il candidato sindaco, alle primarie del Pd, Antimo Di Francesco. “La riapertura dell’impianto natatorio all’aperto è una priorità – dice il candidato durante un incontro a febbraio presso la bocciofila di Porto d’Ascoli – tante persone fanno nuoto ed in passato diverse sono state le manifestazioni nazionali ed internazionali svolte nella struttura”.

Fino a maggio, in campagna elettorale, più o meno tutti i candidati sindaci (Giorgio De Vecchis, tuttora, afferma di non aver mai promesso la riapertura) e in particolare i due principali contendenti alla poltrona di Sindaco Pasqualino Piunti e Paolo Perazzoli, spendono l’argomento piscina. Entrambi i canditati promettono una riapertura, a medio-breve termine, della vasca esterna.

 

AGOSTO 2016. PRIMO INCONTRO PER LA PISCINA DELLA NEO INSEDIATA AMMINISTRAZIONE PIUNTI

L’estate 2016, la quarta senza piscina esterna, è la prima dopo l’insediamento della nuova amministrazione targata Pasqualino Piunti.  Ad agosto va in scena il primo incontro con oggetto piscina. Presenti il Sindaco e gli assessori Andrea Assenti e Pierluigi Tassotti assieme ai funzionari di Viale de Gasperi ovvero Massi, Sinatra e Di Concetto con il dirigente di settore Farnush Davarpanah. L’incontro serve per dare un’agenda programmatica sul capitolo “vasca esterna” con i tecnici che vengono incaricati di redigere un progetto preliminare in base alle prescrizioni dell’Asl assieme ad un computo preliminare sui costi i quali, basandosi sulle vicissitudini “patite” dall’impianto negli anni, dovrebbero oscillare fra i 400 e i 600mila euro.

Le parti si ridanno appuntamento a settembre, con un piano in mano. A quel punto “si potrà dare l’input per il lancio del bando e iniziare i lavori all’inizio del 2017” chiosa Tassotti mentre la maggioranza, in quel periodo, pensa di poter riaprire la vasca per l’estate 2017.

 

GENNAIO 2017. L’AMMINISTRAZIONE RICEVE LA PROPOSTA DI UN PROJECT FINANCING

A Gennaio viene presentato in Comune un project financing in ati (associazione temporanea di imprese) per la piscina. L’assessore Andrea Assenti in un’intervista in diretta web con noi ne da conferma a inizio febbraio. Le aziende coinvolte sono la Beani e la Caioni costruzioni, la Sport Smile, la Mida Srl e Nuovo Mondo Acquatico.

 

ESTATE 2017. INIZIA LA GUERRA AL PROJECT.

Con alcune commissioni Lavori Pubblici in programma in cui il project financing è all’ordine del giorno inizia la “guerra” contro il project financing. Il primo a scagliarsi contro il progetto è Giorgio De Vecchis che in serie parla di carichi urbanistici che pendono sul progetto, e ancora un’analisi dei benefici per i privati giudicati “mostruosi” dal consigliere che parla anche di vizi procedurali attorno all’accettazione del project. Anche Paolo Perazzoli, ormai fuoriuscito dal Consiglio Comunale dopo il tramonto dell’ipotesi “Anatra Zoppa”, si dice perplesso e parla di “costi sociali” attorno all’impianto, frequentato da scolaresche e disabili, che “non possono entrare nelle dinamiche e valutazioni economiche”. Anche Cogese e Pool (tramite i presidenti Fabio Eleuteri e Claudia Tirante) parlano durante l’estate e minacciano ricorsi se l’amministrazione dovesse andare avanti. Sono i prodromi della nascita del comitato Stop Project che vedrà la luce in autunno mentre gli sviluppi dell’intera faccenda sono ancora in corso.