SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di San Benedetto, scritto in risposta alle affermazioni pubbliche del consigliere regionale Fabio Urbinati, rese alla vigilia del congresso provinciale del Partito Democratico.

“Ultimamente, una filastrocca ridondante accomuna molte forze politiche di minoranza Sambenedettese, sconfitte alle ultime elezioni per le loro laceranti faide interne ma “unite” nella vergogna di nasconderlo agli altri, una canzoncina che ripete un’unica incessante domanda: Cosa dice il Movimento 5 Stelle? Perché non parla delle vicende comunali? Questa domanda, che risuona stonatamente ovunque, è l’ultima frontiera del linguaggio sofistico-politichese di chi non ha più argomenti. Chiariamo, una volta per tutte, che il Movimento Cinque Stelle a San Benedetto del Tronto non ha rappresentanze in Consiglio Comunale e ricordiamo, a chi ha poca memoria, che fino a quando è stato presente nel semicerchio non ha mai smesso di portare alla luce, per il bene dei cittadini, tutti i fatti e i misfatti che diatribavano nelle stanze dei bottoni.

Oggi il nostro impegno lo svolgiamo con la stessa coerenza dove ricopriamo un ruolo: in mezzo alla gente e nelle piazze, incessantemente. Per questo, dovendo affrontare i problemi civici, cerchiamo soluzioni a quei disastri creati dagli stessi partiti che cambiano soltanto insegna, restando sempre gli stessi: sono le questioni di cui nessuno parla, per evidente e manifesta vergogna. Pensiamo alla sanità, alla salute pubblica, allo stoccaggio, ai rifiuti, alle macerie, ai fondi FESR per la ricostruzione e a tutti i temi nodali in cui si concentrano da sempre le speculazioni degli apparati di partito e i loro comitati di affari. Scegliamo di parlarne con cognizione di causa, senza aggiungerci al coro sguaiato di chi oggi si scandalizza degli stessi comportamenti che ha messo in atto fino a un anno fa e lo facciamo occupandocene a tutti i livelli, rappresentando onestamente i cittadini. Abbiamo sentito tante promesse fatte ai Sambenedettesi ma poi, abbiamo visto salire tutti i predicatori sul treno (molto di moda), degli Anconetani, dei Romani, dei Toscani, dei Pesaresi o del padrone di turno, a tutela di un solo unico interesse: la propria poltrona. La Piscina di oggi è la stessa di prima, così l’ospedale, il porto, il PRG, la movida molesta, il Ballarin, la sicurezza…Tutte res pubbliche depauperate dai deficit di bilancio che lievitano ininterrottamente con le gestioni di destra e di sinistra, deficit gestiti in passato dall’ “illuminato” Urbinati, che ora vuole predicare sentendosi Gesù nel tempio, dimenticandosi volutamente che la sua giunta di allora, ha fatto degli scialacquamenti un leitmotiv perpetuo.

La Piscina sarebbe rimasta aperta se il PD Regionale avesse adottato politiche differenti: pensiamo ad esempio ai quattrini elargiti per gli incarichi di Bellagamba e Zazio, che invece di essere buttati per un PRG che non ha mai visto la luce se non nelle tasche di qualcuno, potevano essere usati per la struttura natatoria. La nostra idea sulla piscina l’abbiamo già comunicata al “comitato no project” che ci incalza tanto e quando avremo finito di esaminare i documenti, daremo pubblicamente la nostra posizione tecnica e politica. Pensiamo che le opere di forte interesse per i cittadini debbano rimanere pubbliche, così come la sanità, le autostrade, le ferrovie, la rete telematica etc. e che i Project Financing, normalmente, sono fallimentari. Comunque sia, le scelte devono essere fatte senza spingere per le proposte degli amici degli amici, cosa invece comune alle vecchie amministrazioni e a anche quelle nuove. Pensiamo ad esempio ai parcheggi del Paese Alto, allo Stadio, alle pensiline fotovoltaiche, al Palariviera, ai PORU o al depotenziamento silenzioso della sanità pubblica fagocitata da quella privata e non ci meraviglia come allora, svendere o regalare il patrimonio pubblico, non vi preoccupava molto.”