SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come giudicare il campionato della Samb? Per farlo, più che confronti con l’anno precedente (quando, dopo otto giornate, i rossoblu riuscirono ad occupare anche allora la prima posizione), è necessario osservare cosa sta accadendo alle altre squadre.
La prima osservazione da fare è che si tratta oggettivamente di un campionato equilibrato. Si è detto spesso che, un anno fa, la presenza di formazioni milionarie come Venezia e Parma ponesse una seria ipoteca sull’epilogo. E difatti se il Venezia di Inzaghi si è imposto senza fatica, il Parma ha vinto i play off raggiungendo i veneti in Serie B. Dunque all’avvio del campionato si è individuato un gruppo di squadre capaci di lottare per le posizioni di vertice senza che nessuna di queste potesse ottenere i galloni di “superfavorita”.
Vicenza, Padova, Pordenone, Reggiana, Bassano, Feralpi Salò erano le squadre più accreditate alla vigilia, e tra queste è stata inclusa anche la formazione di mister Moriero. La classifica attuale, da prendere con le molle sia perché riferita a poche partite (sette o otto, considerando anche che il Modena è a zero punti e rischia la cancellazione) sia perché alcune squadre come la Reggiana hanno avuto una crisi di campionato ma sembrano ora rilanciate, vede effettivamente una griglia che rispetta quanto previsto: Pordenone e Samb in testa, Bassano, Padova e Vicenza subito dopo. Un po’ attardato il Feralpi, giù la Reggiana (ma contro il Vicenza si è vista una squadra che rispetta il valore della rosa), mentre il Renate è per ora la sorpresa del campionato (e prossimo avversario dei rossoblu).
L’equilibrio del campionato si vede anche dalle statistiche: il migliore attacco è del Pordenone, con 15 gol, 1,875 a partita. Non male, ma neanche un numero stratosferico se si pensa che poi, tutte le altre squadre, hanno un rendimento inferiore. La Samb è a 1,75, Bassano 1,625, Padova e Renate 1,57, Vicenza addirittura 1,28.
La difesa peggiore invece è quella del Santarcangelo, con 20 gol subiti, 2,5 a partita. Se si escludono i romagnoli vi è comunque un discreto equilibrio con il Renate che gode del miglior reparto arretrato con soli 3 gol subiti (di cui 2 domenica scorsa a Fano), per una media di 0,42 gol subiti a partita. Segue il Vicenza con 0,57, mentre la Samb soffre un po’ di più ma è ancora sotto la media di un gol a gara (0,875 per la precisione).
L’equilibrio che andiamo disegnando rispecchia anche la classifica: le prime sei nella classifica sono potenzialmente a due punti di distanza (se tutte vincessero le partite mancanti causa turno di riposo). È chiaro che in un contesto di questo genere il concetto di calcio spettacolare diventa secondario rispetto a quello di concretezza. Insomma nonostante mister Moriero sia un amante del calcio offensivo e i tempi siano cambiati, però questo girone ricorda magari quello vinto dalla Samb di Sonetti nel 1981: 34 gol in 34 partite (ma appena 19 subiti), con il miglior attacco della Cavese, appena 38 gol fatti.
Per questo alcune dispute sull’assenza del bel gioco rischiano di essere superflue: è l’organizzazione la prima dote, non lo spettacolo. Che i rossoblu hanno dato nei primi tempi di Reggio Emilia e Portogruaro. Abbiamo visto altri incontri del campionato e ad eccezione del secondo tempo della Reggiana contro il Vicenza non abbiamo notato domini assoluti da parte di squadre come Feralpi, Vicenza e Padova, ad esempio.
Certo la formazione rossoblu ha pagato anche le sette partite disputate in tre settimane, e forse alcuni uomini come Bacinovic e Gelonese hanno tirato un po’ il fiato. È lì, nella zona centrale del campo, che servirà la massima concentrazione: perché c’è bisogno di forza e incontristi.
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Utilizzando come parametri l’organizzazione tattica delle squadre o il bel gioco penso che la SamB sia nel mezzo, ovvero a tratti esprime alcune trame di gioco veramente spettacolari ma in alcuni momenti della partita non disdegna il possesso palla e la cd. “diga a centrocampo” con Damonte che entra spesso per arginare le palle alte degli avversari quando si è in vantaggio (Reggiana e Mestre) . Parafrasando la serie A vediamo che il Napoli di Sarri esprime a tratti un gioco veramente spettacolare che gli è valso il primo posto (meritato) in classifica, mentre la Juventus o l’Inter (meritatamente al… Leggi il resto »
Una volta per tutte ripeto che, almeno da parte mia, non ho mai preteso bel gioco (che non si fa manco in serie A), ma proprio organizzazione.
Finchè abbiamo giocato con due uomini a centrocampo e quartetto offensivo poco incline alla copertura abbiamo sofferto l’organizzazione delle avversarie.
Da un po’ di partite Moriero ha corretto la rotta con la squadra più compatta ed il centrocampo più guarnito.
La cosa mi ha tranquillizzato e, per il momento mi sta bene così, salvo amnesie difensive come domenica.