SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiuso il cerchio sul gruppo malavitoso che intendeva espandere i propri affari, con la complicità di “referenti” di zona, che operavano non solo tra le province di Ancona e Macerata, ma che avevano imbastito una vasta rete, per la “conquista” di altri territori marchigiani, considerati “appetibili” per lo spaccio illegale di stupefacenti. Sarebbero stati utilizzati i “pusher locali”, referenti di zona, con proventi illeciti mensili da un milione di euro, profitto dello smercio illegale di droga

In prevalenza cocaina (ma anche marijuana e hashish) proveniente dall’Olanda: una vera e propria holding Europea (italo-albanese) seguendo l’itinerario principale: Rotterdam – Modena – Ravenna – Filottrano – Osimo – Recanati – Numana – Porto Recanati – Civitanova Marche – Fermo – Grottammare – San Benedetto del Tronto.

Un vero e proprio vortice del malaffare. L’operazione è stata rinominata “Ramon Loco”. Un blitz scaturito da aprile e maggio (ci furono quattro arresti) e che si è concluso ad ottobre con l’arresto e denunce di altre persone dedite all’organizzazione criminale.

Avevano creato una fitta rete, una compagnia d’affari per il commercio illegale dello spaccio e la diffusione di ogni tipo di droga, in prevalenza cocaina, in cui i pusher arruolati erano corresponsabili della propria zona assegnata e di tutte le attività illegali connesse allo spaccio, mantenendo un tenore di vita al di sopra delle reali possibilità economiche.

La complessa indagine da cui scaturivano specifici servizi di osservazione, controllo e pedinamento iniziati a Filottrano e Passatempo di Osimo, ma continuati nel maceratese, tra Recanati, Montefano e soprattutto in Montecassiano, grazie alla fondamentale collaborazione ed esperienza del comandante della locale Stazione, Luogotenente Domenico Carbone e dal Nucleo Cinofili di Pesaro, consentivano di individuare ed arrestare in flagranza di reato per “Detenzione illegale di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio” una insospettabile operaia incensurata, punto di riferimento per lo spaccio maceratese, rimasta immune e nell’oblio dalle precedenti operazioni. Si tratta di una donna nata a Treia, classe 1980, residente a Macerata e di fatto dimorante in Montecassiano.

Costei, alle ore 18 del 6 ottobre è stata circondata e bloccata all’uscita della propria abitazione mentre era intenta a salire a bordo della propria autovettura Volkswagen Polo di colore bianca e immediatamente sottoposta a perquisizione domiciliare e veicolare delegata dalla Procura di Ancona, che dava esito positivo. Infatti, nella propria camera da letto, nascosti all’interno di un lettore Dvd, venivano trovati hashish un bilancino di precisione, un cellulare, una agendina riportanti nominativi di acquirenti e somme di denaro nonché la somma contante di mille euro provento di spaccio. Tutto ciò è stato definitivamente spezzato e interrotto grazie alle preziose indagini di Polizia Giudiziaria portate avanti incessantemente dal Nucleo Operativo osimano e dalla Stazione di Filottrano, individuando e incastrando un altro importante membro dell’organizzazione e dello spaccio che agiva indisturbato nell’area tra i comuni di Recanati – Montefano – Montecassiano e nella frazione Passatempo di Osimo.

Dalle indagini è emerso che era lei a rifornire di marijuana ed hashish i “compari” di Filottrano, così definiti nelle intercettazioni telefoniche, ma soprattutto che gestiva indisturbata le “piazze” di Recanati – Montefano – Montecassiano e la frazione Passatempo di Osimo, dedicandosi soprattutto ai giovani del posto, alcuni insospettabili e studenti universitari a Macerata.

Nell corso dell’operazione veniva individuato e deferito in Stato di Libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona per il suddetto reato un uomo nato a Treia, classe 1982, residente a Montecassiano, celibe, operaio, incensurato, riconosciuto quale acquirente e complice dell’arrestata. Veniva sottoposto a perquisizione veicolare dell’autovettura Ford Focus di colore grigia e domiciliare d’iniziativa che dava analogo esito positivo. Esattamente, nella camera da letto del fermato, all’interno di un sottofondo ricavato nell’armadio, i cinofili riuscivano a scovare hashish e marijuanae un bilancino elettronico, materiale atto al confezionamento dello stupefaceente e la somma contante di 480 euro. Lo stupefacente e i materiali vari rinvenuti venivano sottoposti a sequestro, mentre il denaro sequestrato versato in due libretti giudiziali.

Di quanto operato e accertato veniva informata la Procura di Ancona, titolare dell’indagine, mentre per l’avvenuto arresto della donna veniva data comunicazione alla Procura di Macerata, che nel concordare l’arresto, disponeva la traduzione e reclusione presso il carcere “Villa Fastiggi” di Pesaro.

Pertanto, i due soggetti incensurati maceratesi fermati, bloccati ed entrambi identificati, al termine delle formalità di rito, del foto-segnalamento e rilievi dattiloscopici, venivano denunciati rispettivamente in Stato di Arresto e in Stato di Libertà.

Sotto esame rimane la piccola agenda trovata e sequestrata alla donna, contenente nomi, cognomi e denaro dei giovani maceratesi e osimani, fondamentale per la ricostruzione dei traffici illeciti e per definire il quadro inquietante della rete dello spaccio e degli introiti illegali, i cui risultati verranno rimessi alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona.   

A carico dei due malfattori, la Stazione di Montecassiano inoltrerà la proposta per la misura di prevenzione dell’Avviso Orale.