MARTINSICURO – Il pd, rappresentato in consiglio comunale dai consiglieri Elisa Foglia e Giuseppe Capriotti, ha protocollato una mozione per sollecitare l’amministrazione comunale a pronunciarsi in merito all’adesione al progetto Sprar.

“Nell’ultimo mese si sono susseguiti articoli di giornale e dichiarazioni sulla presenza dei migranti a Martinsicuro – si legge in una nota – Un tema che tocca la sensibilità di tanti, anche a causa di chi cerca di buttare benzina sul fuoco aggrappandosi a fake news o bufale che circolano sul web.
Credo però che questo tema vada affrontato concretamente e senza cadere in slogan populisti o in una retorica banalizzazione del sistema d’ accoglienza.
Leggo, notizia di oggi, che Tortoreto ha approvato in consiglio comunale l’adesione al progetto SPRAR. Già da qualche tempo pensavo alla possibilità di proporre per Martinsicuro un tale tipo di percorso.
Per capire di cosa si tratta occorre però fare un po’ di chiarezza su come funziona il sistema dell’accoglienza in Italia.
Ci sono due livelli di accoglienza:
la Prima Accoglienza, per cura, identificazione ed eventuale richiesta di asilo, che è gestita direttamente dalle prefetture. Ogni prefettura ha una quota di migranti da distribuire sul territorio sulla base di un bando, cui possono rispondere cooperative e/o associazioni che dimostrano la disponibilità di locali idonei per l’accoglienza. Il bando viene vinto a scelta insindacabile del Prefetto sulla base di chi offre maggiori garanzie. In questo procedimento nulla può un Comune. Pertanto se sul territorio ci sono tante disponibilità di alloggio, potenzialmente se tante associazioni rispondono al bando, sul territorio comunale possono entrare un numero indefinito di migranti.
Poi c’è il sistema di Seconda Accoglienza, ovvero i c.d. SPRAR. Negli sprar arrivano i richiedenti asilo ovvero quei migranti che sono già stati identificati e per i quali si sono evidentemente ravvisate le condizioni di una permanenza sul territorio. Si tratta di soggetti pertanto piu’ controllati e/o controllabili.
L’adesione al sistema SPRAR è volontaria ed è affidata ai Comuni che devono manifestare l’interesse ad aprire un centro di seconda accoglienza sul proprio territorio. In questo caso si può accedere ad un fondo ministeriale per avviare progetti di accoglienza ed integrazione. I comuni che manifestano tale volontà (basta solo la manifestazione) usufruiscono della c.d. clausola di salvaguardia, ovvero nel caso in cui venga attivato uno SPRAR nel Comune possono essere ospitati solo un numero di migranti stabilito dalla tabella dell’ANCI che individua le presenze nel Comune in relazione al numero dei suoi abitanti. I Comuni non hanno l’obbligo di ospitare centri di prima accoglienza qualora, con lo SPRAR, si raggiunga il numero di migranti per Comune stabilito dalla tabella ANCI.
In questo caso il Comune diventa protagonista nella gestione dei flussi sul proprio territorio, si apre un rapporto di collaborazione con le associazioni che operano nel settore oltre che con il Prefetto e si possono reperire fondi da destinare ad opere di inclusione che possono avere ricadute importanti anche sul territorio comunale. Senza escludere la possibilità per il Comune di decidere di limitare l’ingresso di migranti alle famiglie, piuttosto che ai singoli, che certamente hanno maggiori possibilità di integrarsi sul territorio.
Martinsicuro credo che abbia tutte le carte per poter aderire a questo secondo percorso.
Sia per evitare la proliferazione di centri di prima accoglienza, e limitare il numero di migranti irregolari presenti; sia per permettere al Comune di gestire in modo diretto e controllato il flusso dei migranti regolari che entrano sul territorio, reperendo le risorse statali necessarie per gestirlo.
Mi auguro che su questo tema si possa aprire un confronto sereno, anche finalizzato alla discussione sull’opportunità di adesione al sistema SPRAR del nostro Comune.”