SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cesare Cameli di nuovo in cammino. Il 29enne di Porto d’Ascoli la settimana prossima partirà per una nuova avventura: il cammino di San Tommaso. 

Un percorso giovane, nato negli ultimi anni, che però ha una storia antichissima: si tratta infatti di un pellegrinaggio che ripercorre le orme di Santa Brigida di Svezia che, tra il 1365 e il 1368, giunse a Ortona per visitare la tomba di San Tommaso nella cattedrale della città. Quindi è un itinerario non solo naturalistico, ma anche culturale e spirituale. 316 chilometri di strade, mulattiere e sentieri immersi in parchi naturali e borghi medievali, eremi e abbazie, castelli e montagne. Passeggiando nelle due meravigliose regioni del Lazio e dell’Abruzzo, arrivando a godersi lo spettacolo del mar Adriatico nell’incantevole città di Ortona.

Il fondatore e ideatore del cammino, Remo Di Martino, nel 2003 insieme a un gruppo di esploratori e studiosi compì un lungo viaggio in Grecia, Turchia e India alla ricerca della verità su San Tommaso, ed ebbe importanti conferme circa la presenza delle spoglie dell’Apostolo nella cattedrale di Ortona. Il viaggio è descritto nel libro “Viaggiando con l’Apostolo Tommaso”.

“Sarà un’esperienza fantastica, come sempre, con una durata di circa mezzo mese. Non sono solito fare una previsione dei tempi, perché prendo il cammino non come una gara, non mi interessano record – afferma Cesare Cameli sulla pagina Fb Walking to China a Piedi/A piedi fino in Cina – Certo, ogni volta questi cammini sono anche utili allenamenti, però ho imparato a percorrerli godendomi ogni momento, e se un posto mi piace in particolare ho capito che è il caso di fermarsi per viverlo un po’ di più. La fretta uccide, e tra l’altro che senso avrebbe fare un viaggio lento, appunto camminando, se poi mi dovessi sbrigare? Tanto varrebbe non farlo affatto”.

Cesare Cameli rivela anche un’altra importante novità: “Giunti a questo punto qualcuno si potrebbe chiedere: perché tutti questi cammini? A parte il fatto che sono pezzi di storia, che sei a contatto diretto con la Natura e con te stesso, che ti fanno sentire in pace e in armonia col mondo intero, che ti mantengono forte e giovane, c’è anche un’altra ragione per cui ultimamente mi sono rimesso a fare diversi cammini. Ho intenzione di ripartire per la Cina – svela il sambenedettese – Già, proprio così. Vorrei completare il mio lungo viaggio, arrivare a Hong Kong a piedi, ripartendo sempre da Porto d’Ascoli. A dire il vero il 17 giugno ero tornato dal viaggio a piedi fino in Albania e il 18 avevo già deciso di ripartire. Perché? Perché una cosa che avevo omesso quando ho spiegato le ragioni del ritorno era che ero rimasto con meno di mille euro e non avrei potuto continuare a camminare a lungo, al massimo un altro mese – prosegue il 29enne – Per cui avevo deciso di tornare, aspettare un po’ che si calmassero le acque, riprendere forze e mettermi alla ricerca di finanziamenti, di sponsor, perché se c’è una cosa che ho capito è che per fare un cammino così lungo o sei ricco di famiglia oppure c’è bisogno di qualcuno che ti stia dietro per supportarti sul lato finanziario – aggiunge Cesare Cameli – Stare più di un anno a camminare senza lavorare, e perciò senza entrate, non me lo posso permettere”.

“Certo, un viaggio del genere non costa tantissimo, però ci sono delle spese da affrontare, ci sono attrezzatture da comprare (e ricomprare quando si rompono o rovinano), ci sono visti, cibo, qualche volta ostelli, lavanderie, assicurazione sanitaria, eccetera eccetera. Ho compilato una lista delle spese che dovrò affrontare, inoltre ho anche un foglio con le spese che ho sostenuto nel viaggio fino a Durazzo, che posterò prossimamente, quando tornerò dal cammino di San Tommaso, così da darvi un’idea del costo di un viaggio del genere – afferma Cesare Cameli –  Adesso ho bisogno del vostro aiuto, perché se voglio completare questa assurda impresa le gambe, le spalle, il fiato ce li metto io, ci metto il cuore, l’anima, la forza, la voglia, il sudore e il sangue, però da solo non ce la posso fare. Ho bisogno dell’aiuto di gente come me, di sognatori, di chi vorrebbe compiere una cosa simile ma non può, di chi ha dei sogni che per il momento ha dovuto riporre nel cassetto, di chi vuole aiutare anche solo con un piccolo gesto”.

In effetti Cesare Cameli non aveva nascosto il suo desiderio di riprovarci, neanche a fine giugno quando Riviera Oggi lo intervistò al rientro a casa dopo il primo tentativo.

Il 29enne di Porto d’Ascoli aggiunge sulla propria pagina ufficiale Facebook: “Sono un ragazzo come tanti altri, cresciuto in una normale famiglia, che ha fatto un percorso scolastico come la maggior parte di voi, che ha cercato di capire il proprio posto del mondo e che, a un certo punto della vita, è stato illuminato da un sogno: un sogno bellissimo e folgorante, arrivato così all’improvviso da non poter essere solo un caso. Ho deciso che quel sogno era parte di me, e che un giorno o l’altro l’avrei esaudito – dichiara –Ho fatto una prova, che mi ha fatto capire come sono stato superficiale, come non avevo messo in conto alcune cose (zaino troppo pesante, visti, fondi e altro), ma chi di noi nasce già imparato? Come fare a capire qualcosa se non si prova nemmeno? Così mi sono messo in gioco e ho capito; ho capito che il cammino è la mia vita. Ho capito che posso farlo, se sostenuto nel giusto modo. Ora sono più maturo, sono più pronto. Volete aiutare uno di voi a esaudire il proprio sogno?”.