OTRANTO – Il dispositivo di sorveglianza aeronavale della Guardia di Finanza ha intercettato, nella scorsa nottata, un’imbarcazione visibilmente carica di sostanza stupefacente che si dirigeva, stavolta, verso le coste leccesi.

Un fenomeno ormai in ascesa da svariato tempo che ha visto “protagoniste” anche le coste della Riviera di recente.

Gli assetti aeronavali delle Fiamme Gialle,  impegnati anche nell’operazione “Triton 2017” dell’Agenzia Frontex, sono intervenuti per fermarla.

Alle 2 circa, alla vista delle unità del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, i trafficanti hanno cercato di darsi alla fuga e, nel vano tentativo di acquisire maggiore velocità e sfuggire alla cattura, si erano liberati di parte del carico gettandolo in mare.

E’ iniziato, quindi, un concitato inseguimento condotto dalle motovedette veloci del Corpo, che si concludeva, poco dopo, con l’abbordaggio dell’imbarcazione fuggitiva da parte degli uomini delle Fiamme Gialle, a poche miglia al largo al largo di Otranto.

Il mezzo utilizzato per l’illecito traffico, un gommone lungo 8 metri, con due potenti motori fuoribordo, veniva condotto agli ormeggi della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Otranto e sequestrato.

Gli scafisti (un 38enne, un 24enne e un 23enne di Valona) sono stati arrestati per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti e posti a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

La marijuana recuperata in mare e sequestrata dai finanzieri, era confezionata in 31 colli di varie dimensioni, del peso complessivo di 712 chili che al mercato clandestino avrebbe fruttato al dettaglio oltre 7 milioni di euro.

Proseguono, quindi, i controlli delle Fiamme Gialle in tutto il Mare Adriatico. Un traffico intenso, illecito, che ha visto, a inizio settembre, coinvolte anche le coste sambenedettesi con l’operazione alla Riserva Sentina che portò al sequestro “record” di 2,3 tonnellate di marijuana.

Sono in corso indagini per verificare il coinvolgimento dei fermati in altri blitz in mare, fra cui quello di Porto d’Ascoli, ma ormai è appurato che è presente un sistema criminale che da oltre un anno smercia le sostanze stupefacenti sulle coste dell’Adriatico per poi finire nei vari mercati locali, Riviera compresa.

Naturalmente sono stati rafforzati i servizi di prevenzione delle Forze dell’Ordine che pattugliano in maniera massiccia le coste per stroncare il traffico anche grazie alla collaborazione operativa ed investigativa con le Autorità di polizia albanesi, tramite il Nucleo di Frontiera Marittima della Guardia di Finanza di stanza a Durazzo.