SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’era attesa dietro la commissione del 22 settembre che doveva sviscerare i particolari del project financing da oltre 3 milioni ricevuto dall’Amministrazione per la Piscina Gregori. E in effetti le aspettative si potevano misurare già dall’afflusso. In sala giunta fra politici, nuotatori e società sportive c’erano alla fine più o meno 50 persone.

IN 50 ALLA COMMISSIONE. In realtà lo svolgimento della riunione non ha soddisfatto tutte le attese e in parte è risultata monca. Poco tempo, nonostante oltre 2 ore di trattazione, per gli aspetti economici (ne riparlerà probabilmente la commissione Bilancio) e anche per quelli urbanistici probabilmente si dovrà riunire una commissione congiunta (Urbanistica appunto e Lavori Pubblici).

La notizia principale di una commissione che a lunghi tratti ha assunto i toni della sfida personale fra l’assessore Andrea Assenti e Giorgio De Vecchis, è che, per gli uffici di Viale De Gasperi l’iter di ricezione del progetto non ha vizi procedurali e il progetto in sé non presenta carichi urbanistici.

NESSUN VIZIO DI PROCEDURA PER GLI UFFICI. Per Maria Teresa Massi (Servizio Amministrativo e programmazione) infatti, al momento della ricezione (20 gennaio) il piano delle opere pubbliche del Comune conteneva, alla voce piscina, solo un intervento di manutenzione straordinaria per la vasca esterna da 50 metri(da 580 mila euro), un intervento di dimensioni “molto diverse”, per Massi, rispetto a un progetto da milioni di euro che prevede anche la costruzione di una palazzina e di un ristorante, oltre al restauro della copertura della struttura al coperto.

Per la funzionaria, poi, anche la data di ricezione della proposta è un elemento da considerare visto che, secondo l’interpretazione data (che, per la cronaca, non ha convinto parte della minoranza) l’intervento inserito in programmazione nel 2016 non era più da ritenersi in piedi quel 20 gennaio perché, fra le altre cose, non avrebbe avuto copertura di spesa. L’interpretazione farebbe cadere le osservazioni dello stesso De Vecchis che riteneva il progetto irricevibile ab origine per incompatibilità di legge (art.183 del codice degli appalti).

CARICO O NON CARICO? Dopo il primo punto a proprio favore, che Assenti (probabilmente infastidito da un’estate di polemiche) mette a referto per la sua ‘squadra’ anche con una certa enfasi, inizia pure un certo scontro dialettico fra l’assessore e De Vecchis, accusato di “sproloquiare” dal Vicesindaco e pure di star facendo una inspiegabile “jihad personale” contro il progetto.

Nel secondo round, sempre caratterizzato dalla partita fra i due, timidamente interrotta a tratti da Bruno Gabrielli e Antimo Di Francesco, c’è spazio pure per il parere tecnico sugli aspetti urbanistici. E qui, per Annalisa Sinatra (Progettazione e Manutenzione opere pubbliche) il project, semplicemente “non presenta carichi urbanistici”. Attorno alla questione, però, forse si consuma una sorta di misunderstanding sul concetto di “carico urbanistico”, spesso speso dall’opposizione riguardo alla parte di project che prevede l’erezione di una palazzina. La Sinatra corregge i politici spiegando che la piscina, essendo un servizio pubblico, non è un carico (lo sono le abitazioni o meglio l’aggravio del rapporto fra queste e i servizi) ma uno standard. La questione non placa le rimostranze  di parte dell’opposizione che continua a ritenere una palazzina di due piani comunque un aggravio da quel punto di vista. Di sicuro però non lo sarà la costruzione del ristorante, che pare trovare per la sua realizzazione un assist dal decreto legge numero 50 di quest’anno.

VERSO UN BANDO EUROPEO. La riunione poi prosegue con gli interventi delle società sportive (che tratteremo a parte) e si chiude con la spiegazione, da parte di Massi e Assenti della strada che attende il project che, una volta approvato dall’assise, sarà sottoposto a bando pubblico (europeo) in cui il proponente (o meglio le 5 società proponenti) manterranno una prelazione che si esplicherà nella possibilità di poter pareggiare l’eventuale offerta migliorativa di un concorrente. E l’assessore Assenti ha parlato della possibilità che possa essere interessato al bando anche il colosso milanese della gestione delle piscine pubbliche, la SportManagement Group.