
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “In questi mesi sono state date informazioni non complete sui servizi ospedalieri e sono stati descritti fenomeni senza conoscerne la reale portata”. Si può riassumere in questo modo, con le parole della direttrice dell’Area Vasta 5 Giulietta Capocasa, il senso della conferenza stampa indetta stamane nella “pancia” del Madonna del Soccorso. Dai tempi di attesa in pronto soccorso ai posti letto, passando per la prenotazione degli esami e un focus sul punto nascita, sono tanti gli argomenti toccati con la stampa dalla direzione di Area Vasta.
PUNTO SUL PRONTO SOCCORSO. Si parte dal pronto soccorso (in attesa dell’assunzione, forse a breve, del suo 18° medico n.d.r.), da sempre agli onori delle cronache (anche negli ultimi tempi), spesso anche per episodi di tempi d’attesa “monstre”, specialmente d’estate quando pressione e utenza del reparto, in una città turistica, sono destinati a raddoppiare. “E’ stata un’estate e affollata in Pronto Soccorso” chiosa Paolo Groff, da circa dieci anni primario dell’Unità Operativa. Nonostante, però, 200 accessi di media in questi mesi estivi (il doppio degli accessi medi per una città della grandezza di San Benedetto) “grazie al nuovo assetto i tempi di attesa non sono aumentati rispetto al 2016” dice ancora il medico. Groff, quando parla di nuovo assetto, si riferisce principalmente a due strumenti istituiti dall’Asur regionale ovvero il “Fast Track” e il “Bed Management”.
Il primo mezzo, letteralmente “percorso breve” è una procedura che mira a snellire i tempi d’attesa nelle sale del pronto soccorso e evitare il sovraffollamento. In pratica, i pazienti con patologie minori e ben individuate e che spesso coincidono con i codici verdi e bianchi vengono reindirizzati, anche dallo stesso triage, direttamente alla visita specialistica, by-passando l’attesa in sala. Questo, a quanto riporta la direzione dell’Area Vasta, ha portato negli ultimi mesi a contenere i tempi d’attesa e a tenerli in linea con i dati del 2016 (il tempo d’attesa medio per un codice giallo, per esempio, era di 44 minuti nel 2016, di 46 quest’anno) nonostante un +1385 nella casella degli ingressi totali al pronto soccorso quest’anno (28831 nel 2017 che deve ancora finire, contro i 27446 del 2016).
I POSTI LETTO. Il sovraffollamento, però in generale, non dipende dal numero degli accessi bensì dai problemi “in uscita” dovuti all’impossibilità di ricoverare i pazienti nei reparti per, spesso, carenza di posti letto. E a San Benedetto, da tempo, imperversa la polemica sui famosi 50 e più posti letto che mancherebbero. Giulietta Capocasa, però, giura che in questi ultimi mesi estivi “non c’è stata nessuna crisi di posti letto”. Anche grazie, forse, allo strumento del “Bed Management, che ha permesso, con il costante monitoraggio dei posti disponibili nei vari reparti e lo strumento della dimissione protetta di non dover ricorrere al “piano B”, ovvero l’utilizzo di posti letto al “Mazzoni” di Ascoli” spiega Diana Sansoni, direttrice del Dipartimento Servizi dell’Av5.
RADIOLOGIA E PUNTO NASCITE. Il focus dei dottori si sposta poi su Radiologia (che presenta una novità per la prenotazione degli esami con i mezzi di contrasto che non saranno più gestiti direttamente dal Cup ma dalla segreteria di Radiologia) e sul Punto Nascite, che ha fatto discutere anche in Regione da quando il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per l’assunzione di più pediatri, specialmente dalle nostre parti. Per la direzione la “dotazione organica di pediatria è completa” (7 pediatri più un primario la cui selezione è ancora in corso n.d.r) come riferisce sempre la Capocasa, mentre il punto nascite a quanto pare fa sperare per il futuro visto che i nati a San Benedetto dal 2013 a oggi non hanno subito la flessione che caratterizza la natalità nazionale(-3%) e marchigiana in particolare (-4%) visto che per il 2017 si prevedono 800 parti contro gli 827 del 2013. E nuovi orizzonti si aprono anche dal servizio di partoanelgesi che al momento non ha ancora una guardia ostetrica h24 (solo il Salesi di Ancona ce l’ha fra Marche e Abruzzo) ma ha comunque degli specialisti che possono attivare il percorso a richiesta delle madri. Un servizio che, si prevede in ospedale, potrebbe diminuire la mobilità passiva delle partorienti nei prossimi anni e pure, magari, attrarre mobilità dal vicino Abruzzo.
Lascia un commento
Non sono in grado di contraddirla
Il prossimo anno, Direttore, si presenti come spettatore e vedrà da solo quali sono i tempi, per mia esperienza posso dire che si sa quando si entra ma non si sa quando si esce. E soprattutto cercate di non andarci di Domenica o nei giorni festivi, perché allora so c………….
Esperienza personale di circa 4 mesi fa. Porto al pronto soccorso mio figlio di 13 anni con codice verde intorno alle ore 14. Sono uscito dopo 9 ore di attesa. Primo ingresso dopo circa 3/4 ore, visita veloce e attesa ancora in sala d’aspetto. Ingresso sopo altre 2 ore e flebo. Nuova attesa in sala d’aspetto con ago in vena nel caso si fosse resa necessaria un’altra flebo. Intorno alle 20.00 entrano 6 cosiddetti senza fissa dimora. Non infastidiscono ma si riparano nella sala d’attesa. Cosa che sembra consuetudine consolidata. Due sonnecchiano, due tirano fuori qualcosa e mangiano, usano i… Leggi il resto »
Esperienza personale di una sera di fine giugno: Arrivo al pronto soccorso con mia moglie in dolce attesa che ha problemi respiratori e vomita: Prima attesa 20 min per il triage Prima visita al triage le dicono che i parametri vitali sono ok…. (i suoi, del bambino non se ne è preoccupato nessuno)…le danno codice verde (non discuto perchè non sono un medico) Ci mettono in attesa, dopo mezz’ora che mia moglie continua a respirare male e vomitare, chiedo se almeno possono farla salire in reparto per un’ecografia e verificare che il bambino stia bene! Risposta: prima la deve visitare… Leggi il resto »
L’ospedale di San Benedetto è già chiuso da tempo, ciò che si descrive qui fa parte dell exit-strategy, una lenta e costante decadenza fino all’atto finale, ma la decisione è già stata presa e da tempo.
Peccato che qualcuno ancora si ostina a non volerlo capire.
La cosa che più mi fa incazzare è la sostaziale complicitià e compiacenza del PD locale a tutti i livelli, che, non lo dimentichiamo, governa da decenni sia a San Benedetto che in provincia, per non parlare della Regione matrigna.
Se mi segue saprà che dico le sue stesse identiche cose da quasi dieci anni.
E’ ora di prendere la questione di petto… Iniziamo con i vari Ubinati, Di Francesco e Capriotti. Magari iniziamo a fermarli per strada e a chiedere spiegazioni, del resto sono ns dipendenti…
E’ vergognoso, abbiamo un bacino di utenza di circa 150’000 abitanti considerando i comuni nel raggio di 35km. I politici locali non possono e non devono permettere tutto cio. Cio’ che mi fa rabbia e’ l’ostinazione con la quale una parte della popolazione continua a votare gli stessi che stanno tacitamente accettando queste scelte imposte dall’alto.
Vedo che allora di sfigati come me ce ne sono parecchi…. Direttore perché non invita la Capocasa per un confronto aperto… Sono certo che non accetterà, lei è forte dei sui 46 min di attesa! Comunque questa cosa non si può archiviare con i dati presentati dalla sig.ra, andiamo a fondo!
Ci provo
gli unici 46 minuti medi che posso ritenere veritieri sono quelli che passano da quando arrivi a quando ti danno il codice!
Per come la vedo io non si dovrebbero dire certe cose…..c’è il rischio che qualcuno ci creda!
Ma come… La Capocasa ha dei dati ufficiali! 46 min di attesa, immagino sia la media, quindi deduco che ci sono persone che attendono solo 2 minuti (per far media forse è qst la tempistica che serve), e devono essere anche la stramaggioranza visto che da quello che leggo qui si parla di varie ore di attesa! Mah…