SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Proseguono le misure e i controlli inerenti ai fenomeni della cosiddetta “movida molesta”. Di oggi infatti la notizia del “silenziamento” di un locale di Via Calatafimi. Stop quindi alla musica dalle 22 fino alle 6 del mattino a seguito di rilevamenti fonometrici fatti lo scorso 12 maggio che hanno constatato il superamento dei decibel consentiti per legge.
Il locale adesso dovrà adeguarsi alla normativa vigente e porre in essere le opere di risanamento acustico, al pari di un altro locale già sanzionato qualche settimana fa per lo stesso problema sul lungomare.
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Vorrei sinceramente capire il senso di queste “manovre correttive” dopo ben 3-4 mesi dalla rilevazione del misfatto. Come per l’altro locale, è stato fatto per permettergli di non perdere la stagione estiva? A quel punto che senso avrebbe fare una segnalazione se poi il locale per almeno altri tre mesi può continuare a fare come gli pare? Che poi basterebbe abbassare il volume all’interno, rifare tutto l’impianto per poter tenere il volume sparato e stare in regola mi sembra assurdo.
Posso essere d’accordo che una sanzione dopo 3 mesi non ha la stessa efficacia di una sanzione immediata, ma da una parte bisogna iniziare e soprattutto, credo, sia importante l’effetto deterrenza e la consapevolezza che è finita una sostanziale impunità per certi comportamenti. Se abbiamo assistito, per anni oramai, a certi comportamenti e perchè ciascuno di noi pensa di poterla fare franca e che alla fine non sarebbe successo nulla.
Cambiare questo atteggiamento è fondamentale, meglio con la partecipazione e la collaborazione, ma a mali estremi estremi rimedi, in questo ed in tutti i casi di incivile convivenza.