Un nostro lettore sa sempre molto vicino alle vicende della società rossoblu ci ha pregato di trasmettere al presidente Franco Fedeli che stima moltissimo una sua personale lettera:

“Egregio signor presidente Franco Fedeli,

domenica 3 settembre mi trovavo insieme ad altre settecento persone allo stadio Recchioni di Fermo per assistere alla gara Fermana Sambenedettese, e mentre ero intento ad osservare la gara a pochi metri da me si sviluppava un incendio al generatore di corrente che provocava il blackout poi accorso. A seguire l’attenzione dei più è finita alle conseguenze dell’evento sportivo, fatto che per me invece è passato assolutamente in second’ordine, perché sono stato assalito da uno stato di ansia e di angoscia nel rendermi conto del rischio che io e tutti in quella curva abbiamo corso.

Un incendio ad un generatore di corrente alimentato a gasolio a pochi metri dalla curva poteva come minimo provocare paura e panico provocando una evacuazione confusa e violenta come accaduto a Torino poco tempo fa, per di più allo stadio Bruno Recchioni non funzionava neanche il servizio audio che potesse in qualche modo tranquillizzare o provare ad organizzare fonicamente una evacuazione ordinata.

Le dichiarazioni seguenti del signor Calcinaro, sindaco di Fermo prima, e del signor Gravina presidente di lega poi in cui affermano che tutto è stato fatto in conformità di leggi, regole e norme, e che sono cose che possono sempre accadere, aggiungeva il Presidente di lega, non mi tranquillizza affatto, anzi mi inquieta ancor di più. Vista l’evidenza del pericolo corso non capisco come possa essere tranquillizzante per il tifoso saper di poter morire in un stadio perfettamente in regola per colpa di nessuno, sono solo cose che possono capitare.

Egregio Signor Presidente vista l’evidenza del pericolo corso, qualora come probabile, visto le dichiarazioni del Presidente di lega, le autorità proposte venissero meno, le chiedo di dare battaglia legale al fine di individuare e punire chi ha messo a repentaglio l’incolumità mia e di altre settecento persone per fare si che in futuro mai più nessun tifoso, neanche il mio peggior nemico come tifoso, debba correre rischi di incolumità personale per assistere ad un incontro di calcio.

Con stima e fiducia signor Presidente le porgo i miei cordiali saluti”

Gianfranco Mandozzi