SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ inutile negarlo, da domenica sera la Samb vive in una sorta di limbo, in una dimensione sospesa fra la mezz’ora di Fermo (tutt’altro che incoraggiante) e il prossimo impegno di campo che si chiama Feralpisalò. Il ritardo della giustizia sportiva poi, che ancora non si è espressa (e a questo punto non è detto che lo faccia a brevissimo) non aiuta a mitigare la situazione.

SAMB NEL “LIMBO” DOPO FERMO. Inevitabile dunque che le anime di tutto l’ambiente, calciatori compresi, siano divise fra passato e immediato futuro. Pervasa da questa doppia “anima” è quindi la conferenza stampa di giovedì che ha portato davanti ai giornalisti il difensore rossoblu Matteo Patti, 33enne catanese, finora il più utilizzato da Moriero nel pacchetto arretrato, contando precampionato, Coppa Italia e le prime due giornate.

“30′ IN CUI LA FERMANA HA MERITATO”. “Quella di Fermo non è stata la migliore prestazione dell’ultimo mese e mezzo” mette subito in chiaro il calciatore “ma siamo adulti e ci prendiamo le nostre responsabilità; ci è mancato quel ‘fuoco’ e quella carica agonistica che non dovrebbe mai mancare” spiega Patti che però ci tiene a sottolineare anche un aspetto: “La Fermana ha meritato il vantaggio e adesso possiamo metterci a tavolino e parlare di problemi tattici e tecnici facili da individuare dopo, ma la verità è che stiamo analizzando solo 1/3 di una partita e, magari, nei 60 minuti che restano la metteremo noi la carica che ha mostrato la Fermana domenica” chiosa il difensore dimostrando anche che la squadra, a questo punto, pensa che l’ipotesi più probabile sia la ripresa della partita.

VERSO LA FERALPISALO’. Ma come ci si ributta sul campionato quando la testa, inevitabilmente, rischia di soffermarsi su quello che, nei fatti, resta un “conto in sospeso”? Per Patti la ricetta è questa: “Non vediamo la partita contro la Feralpisalò come un’occasione di riscatto ma come un test per capire dove vogliamo arrivare e cosa vogliamo fare da grandi; di fronte poi avremo una squadra che si è rinforzata notevolmente, costruita per vincere e  con calciatori d’esperienza che vorranno riscattare anche l’ultima sconfitta in casa”.

“SAN BENEDETTO E’ COME UNA PIAZZA DEL SUD”.Chiusura poi per Patti, che in carriera ha praticamente solo giocato in squadre del Sud, sulle differenze fra i gironi C e B. “Penso che in questo girone si tenti di più di giocare la palla mentre al Sud spesso si bada al sodo. Per l’ambiente, però, non ho trovato differenze perché San Benedetto, per il tifo, è una piazza del Sud.”