SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Bacheca/ba·chè·ca/: “Riquadro a giorno, appeso al muro, destinato all’affissione di documenti, avvisi, manifesti”. Ecco, da dizionario, la definizione di bacheca o vetrina, fate voi; una definizione che, guardando bene, non contiene da nessuna parte parole quali giornale, informazione o quotidiano, perché in effetti un quotidiano difficilmente si presta a diventare la bacheca o la vetrina di qualcuno. Almeno uno serio.

L’introduzione, per quanto didascalica e magari un po’ vezzosa, serviva per descrivere un piccolo vizio che da qualche tempo affligge la politica locale, sambenedettese (ma non solo ci scommettiamo) in particolare, dove le battaglie di comunicati o note stampa sono all’ordine del giorno, risparmiando qualche telefonata ai giornalisti ma pure ridimensionandone ‘leggermente’ la professione che, continuando così, fra poco inizierà a farla un software appositamente studiato, basta che abbia la funzione di togliere qualche apostrofo qua e là e sappia sostituirlo con un più appropriato accento.

L’ultima battaglia a colpi di comunicati è quella che fra ieri e oggi sta coinvolgendo l’ex assessore Margherita Sorge da una parte, tornata alla ribalta in una potente versione di aggiornamento 2.0. dopo la nomina a presidente dell’Assemblea dell’Unione del Pd e dopo che qualche compagno di “bisticci” ha cambiato classe (ufficialmente per incompatibilità coi professori) e dall’altra le consigliere di maggioranza Rosaria Falco e Brunilde Crescenzi di cui, francamente, ricordiamo più comunicati stampa che discorsi in assise negli ultimi dodici mesi.

Vabbè, in ogni caso dicevamo che da una parte c’è la dottoressa che ieri denunciava come l’attuale Amministrazione abbia trasformato il panorama culturale cittadino in un “deserto” dove per giunta, fra la sete di tutti, le borracce vengono razionate male visto che si dà spazio, “in conflitto di interessi” per Sorge, alla presentazione di libri scritti da esponenti politici di maggioranza (l’assessore Baiocchi e il consigliere Balloni in particolare). Il comunicato stampa continua con un j’accuse verso i tagli alla cultura e agli eventi estivi del passato e, in ultimo, con un rimando “alla subalternità politica di Piunti ad Ascoli” perché, a quanto pare un’associazione del capoluogo (che ha organizzato pure la mostra “Uomo in mare”) opererà in città nei prossimi anni a discapito delle assetate associazioni sambenedettesi.

Ovviamente non tarda ad arrivare la replica della maggioranza,  affidata appunto a Falco e Crescenzi nel classico slancio, quasi sportivo, dell’intollerabile idea di lasciare la pallina sul proprio campo anche solamente per un tempo di battuta. Uno slancio talmente classico che abbiamo evitato, ieri, di copiare e incollare il comunicato della dottoressa perché certi del classico “balletto” fra le due squadre. Per la cronaca le consigliere cercano di smontare la tesi della ‘desertificazione’ con queste parole: “Non c’è una serata, mi è stato detto più volte, in cui non vi sia l’imbarazzo della scelta tra tante offerte culturali e di intrattenimento interessanti ” chiosa Falco che poi prosegue, sulla polemica delle associazioni, garantendo, come, “l’amministrazione si riserva di trattare in modo imparziale ogni associazione” indipendentemente dal luogo di provenienza. Arriva poi il turno di Brunilde Crescenzi che contrasta l’arbitrarietà delle critiche della democratica sull’inconsistenza degli eventi ‘piuntiani’ con un altrettanto arbitrario: “Gli eventi hanno divertito ed entusiasmato fasce di pubblico differenti per un’offerta che è stata importante, varia e coinvolgente”.

Insomma, questa è l’ennesima battaglia di comunicati a cui abbiamo assistito in questi mesi e che è un modo di fare, e di fare politica che, francamente, non ci entusiasma più di tanto perché appiattisce il dialogo e il contraddittorio, in un ecosistema in cui quest’ultimo è già fortemente minacciato dall’abuso di canali personali e alternativi come Facebook, in cui può essere violentemente estirpato premendo un semplice e piccolo bottone che, per onestà, il social blu dovrebbe quantomeno chiamare “Modalità Propaganda On” più che “Elimina Commento”.

Comprendiamo, in ogni caso, che molto spesso un consigliere comunale (o un attivista politico nel caso della Sorge) abbia un lavoro e che comprima il suo tempo libero per mettere a disposizione dei cittadini le sue legittime osservazioni e magari competenze, tanto che certi strumenti possono alla fine risultare i più comodi. Parimenti non vorremmo neppure che accadesse il contrario e che il consigliere comunale diventasse un lavoro a tempo pieno, perché sinceramente un assaggio di quale tipo di sgradevole aberrazione potrebbe essere lo abbiamo già avuto in questi mesi. (Non facciamo nomi per evitare gratuita pubblicità e magari uno spaventoso “effetto Beetlejuice”, che farebbe improvvisamente prendere vita a decine di manifesti affissi in città).

NOTA DEL DIRETTORE: Con il consenso dell’intera redazione faccio presente che, non solo by-passeremo sempre di più certi comunicati adatti a bacheche personali quali i social network e non ad organi di informazione registrati in tribunale ma non sprecheremo più il nostro tempo per DisAppunti tipo questo ‘fantastico’ di Carlo Fazzini. Siamo il giornale del popolo ‘buono’ (per fortuna ancora in grande maggioranza) che, siamo convinti, approverà la nostra decisione.