SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cresce l’attesa per il concerto di James Senese al Paese Alto di San Benedetto, in programma giovedì 31 agosto prossimo alle ore 21,30. Il musicista napoletano si esibirà con il suo storico gruppo Napoli Centrale, fondato nel 1975. Con lui in Piazza Bice Piacentini si esibiranno Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria. L’evento, patrocinato dal comune di San Benedetto del Tronto e dalla Camera di Commercio di Ascoli, rappresenta un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica d’autore. L’organizzazione ha fissato a 10 euro il prezzo del biglietto con i tagliandi acquistabili attraverso i punti Ciaotickets e anche al botteghino in piazza la sera stessa del concerto.

A pochi giorni dal concerto James Senese, raggiunto al telefono, ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Il tuo tour, che sta toccando tutta l’Italia, si intitola “O’sanghe” (il sangue ndr). Qual è il messaggio che vuoi far arrivare?

“Il messaggio è molto semplice: il sangue rappresenta la nostra essenza, i nostri valori reali in un momento in cui la società ci mostra una totale perdita dei valori più importanti. Oggi poco o nulla funziona come dovrebbe, c’è poco sentimento e soltanto una corsa disperata a potere e denaro, io provo a far capire che la vita è soprattutto altro.”

Il quartetto che si esibirà a San Benedetto è formato da te, Gigi De Rienzo, Ernesto Vitolo e Agostino Marangolo: 4 musicisti con in comune una lunga militanza al fianco di Pino Daniele. Cosa vi ha lasciato Pino?

“Intanto ci tengo a dire che Pino fu accolto all’interno di Napoli Centrale, che suonava insieme da anni. Di lui mi resta il ricordo di un artista immenso, un autore capace di raccontare la sua Napoli come mai nessuno altro ha fatto. Un gigante.”

Oggi in Italia l’argomento immigrazione è al centro del dibattito politico e popolare: qual è il tuo pensiero e che ruolo può avere la musica, che tu hai definito unico linguaggio universale, all’interno di questa vicenda?

“Penso che tutto sia finalizzato al business. Non si ragiona per risolve il problema nel modo migliore ma per trarre profitto da quello che è un problema da affrontare seriamente. L’amarezza è il sapere che noi cittadini possiamo fare poco oltre a subire passivamente le decisioni che cadono dall’alto.”

Torni dopo un po’ di anni a San Benedetto che ricordo conservi della città?

“E’ un posto molto bello che mi è rimasto nella memoria. Ricordo l’abbinamento mare-natura. Le palme a pochi metri dall’acqua non sono uno spettacolo comune. Poi ricordo che ricevemmo una grande accoglienza. Ci tornerò con grande piacere.”

Cosa significa esibirsi in una città di mare?

“Significa percepire il fascino del mare, l’ispirazione che arriva dal profumo. Le città di mare sono posti aperti, pronti a ricevere le contaminazioni che arrivano da ogni punto. Se potessi ci vivrei in mare, ma proprio sott’acqua.”

Sei in concerto ogni 2 giorni, ritmi altissimi. 72 anni e non sentirli per nulla.

“La musica se ne frega della carta d’identità, ti fa restare sempre uguale, ti fa andare oltre l’età. Finché potrò suonerò ogni giorno della mia vita.”