Aridità 6: Non viene impegnato in interventi particolari dagli avanti emiliani. Nonostante questo dà qualche segnale di insicurezza, forse dovuto ai problemi fisici che si porta dietro da un po’.

Rapisarda 7: Parte compassato e anche impacciato sia in copertura che in fase di proposizione. Col passare dei minuti, però, cresce esponenzialmente diventando più puntuale negli interventi difensivi e più letale nelle incursioni. Suo l’assist chirurgico che “seziona” la difesa del Modena e confeziona un gol praticamente fatto sui piedi di Valente.

Conson 6,5: Partita di buona personalità e con la solita “ignoranza”. Non chiedetegli di costruire gioco, Conson è un distruttore.

Patti 6, 5: Anche lui come il compagno di reparto gioca una partita cattiva e soprattutto attenta. Bravissimo sul finale a chiudere in anticipo su Momentè che poteva trovare il gol del pari.

Tomi 6,5: Nonostante il suo sinistro sia un’ arma preziosa (a tratti l’unica) per costruire da dietro, Tomi è quello che soffre di più le incursioni avversarie col Modena che trova nella sua catena destra il corridoio di sfogo più facile. C’è da dire, a difesa del bravo terzino mancino, che la sua era la fascia più scoperta visto che, a monte, Esposito era il più “slegato” da compiti difensivi.

Bacinovic 7: La condizione migliore ancora non è arrivata ma la padronanza con cui sventaglia palloni (anche a 50 metri), apre il gioco e orchestra la manovra è magistrale. (83′ Di Cecco s.v.).

Gelonese 7: Già a Cesena aveva giocato una partita di una compattezza incredibile. Oggi, se possibile, rafforza la sensazione che ci troviamo di fronte a un “tuttocampista” in grado di eccellere sia in fase difensiva che propositiva.

Troianiello 6,5: La sua partita segue bene o male lo stesso copione delle gare precedenti. Parte bene, anzi benissimo, con un gol solo all’apparenza facile. Se ne mangia un’altro nel corso di un primo tempo molto positivo ma i veri problemi arrivano nella ripresa, quando cala vistosamente il suo apporto sulla fascia.(77′ Valente 6,5: Entra e regala alla Samb quell’iniezione di corsa e freschezza che serviva come il pane. Il gol, poi, è la ciliegina sulla torta).

Bove 6: Si comporta abbastanza bene in un ruolo molto delicato, perché dalla sua opera di “cucitura” dipendeva l’equilibrio di uomini a centrocampo visto che, sulla carta, il Modena, col suo 3-5-2 era in superiorità. Da rimarcare qualche errore di troppo in appoggio ma l’eleganza del tocco è quella delle “scuole buone” (non a caso faceva il capitano nella Primavera della Juve fino a qualche settimana fa). Nonostante tutto, l’approccio col calcio dei grandi è buono. (51′ Damonte 5,5: Forse il meno positivo fra i rossoblu scesi in campo oggi. E’ apparso da subito molto macchinoso, sia con la palla tra i piedi (si è trovato nel mezzo di una buona occasione in area masticando goffamente la sfera) sia quando la palla la doveva “buttare” via).

Esposito 7,5: Signore e signori, Vittorio Esposito si è finalmente mostrato al calcio che conta. Dopo anni di inspiegabile gavetta fra i dilettanti, il genietto molisano ha deciso di fare sul serio e San Benedetto non può che essere grata di essere stata scelta per la cortesia. La sua partita è fatta di colpi, numeri che irridono l’avversario e che raramente sono fini a loro stessi. Non a caso anche oggi arriva un assist, ma potevano essere decisamente di più. Nella prima serata di gala dell’anno è una dama irraggiungibile e, il suo, è decisamente il vestito più bello.

Sorrentino 6: Gioca una partita encomiabile dal punto di vista della corsa e del coraggio che ci mette ad andare a contendere ogni pallone aereo nelle fasi in cui i compagni riuscivano a produrre solo palle lunghe. Da rivedere però la mira quando si trova davanti alla porta, se vuole davvero starci a questi livelli. (77′ Di Massimo 6: Si vede che è pimpante e, anche se sta in campo poco più di un quarto d’ora, è sufficiente per vedere qualche sprazzo interessante.)

Moriero 6,5: Schiera in campo praticamente una formazione semi-obbligata tra squalifiche (Vallocchia e Miracoli) e acciacchi fisici (Valente). E’ bravo a non concedere grossi sfoghi sulle fasce ai canarini, il cui possesso, in larghe fasi della ripresa, è abbastanza sterile così come è bravo a non farsi sorprendere sui calci piazzati, marchio di fabbrica di Ezio Capuano che, in quanto a schemi, ne sa una più del diavolo. L’unica pecca resta, forse, l’aver mischiato le carte un po’ tardi davanti, quando la verve dei suoi era appassita già da parecchio prima dell’ingresso di Valente e Di Massimo.