di Alessandro Maria Bollettini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oggi, 25 agosto 2017, è stata convocata dall’ Unione Rugby San Benedetto una conferenza stampa presso la Sala Giunta del Comune, per presentare i progetti sociali, sportivi e di riqualificazione ambientale della società.

La società sambenedettese ha firmato un contratto di 15 anni per la gestione dell’area sportiva del campo Nelson Mandela, che, riqualificato recentemente dalla vecchia amministrazione, è dotato di due campi regolamentari: uno adatto alla serie A, l’altro alla serie C. Il centro subirà ulteriori modifiche migliorative grazie al risanamento di un’area verde adiacente il campo, che sarà dotata di un efficiente impianto di irrigazione e di un accesso pavimentato privo di barriere architettoniche, in modo da non precludere l’accesso al centro sportivo a passeggini e carrozzelle. L’investimento nell’area da 500 metri quadrati sarà di circa 10 mila euro.

Questo intervento sarà solo l’ultimo dei tanti lavori di riqualificazione svolti negli anni nel quartiere Agraria, un tempo periferico ed in stato di semi-abbandono, con problemi di natura igienica. Oggi invece, grazie anche al rugby, il quartiere si presenta come una roccaforte dello sport cittadino.

L’Unione Rugby trova la sua massima espressione nella prima squadra maschile, iscritta al campionato di C1, che inizierà il 1 Ottobre. Il nome della squadra, “V Regio Picena” è molto indicativo in quanto fa riferimento all’antica Regio di cui San Benedetto faceva parte in epoca Romana, appunto la V Regio. I confini di questo antico territorio andavano dal fiume Esino a nord, al fiume Pescara a sud. È curioso che i componenti della squadra non siano solo di San Benedetto, ma che le loro residenze siano distribuite proprio nell’intero territorio: dalla costa ad Ascoli Piceno, da Teramo a Montorio.

Ma se il fiore all’occhiello è sicuramente la prima squadra, arricchita nello staff da personaggi di grande levatura nel mondo di questo sport, come Alessandro Laurenzi, Luca Iaconi e Romano Massa, gli obiettivi societari sono sicuramente di lungo termine. Per questo il rugby ed i suoi valori vengono insegnati sin dall’età prescolare, dai 3 anni in poi, fino agli 80 anni. Gli insegnamenti sono riservati dunque a praticamente ogni età, con squadre Under 6, 8, 10, 12, 14, 16, prima di giungere ai campionati professionistici. I più piccoli sviluppano più che altro attività fisiche e ludiche con l’aiuto di un personale altamente qualificato con Laurea Isef. I più grandi invece disputano tornei giovanili regionali. Tra gli obiettivi prefissati c’è anche quello di puntare sul rugby femminile, come dimostrato dall’allestimento delle squadre femminili Under 14 e 16.

L’Unione Rugby sembra insomma particolarmente attiva, sia dal punto di vista sportivo, sia dal punto di vista sociale. C’è spazio in squadra infatti anche per chi non può permettersi la retta, ed è in fase di elaborazione un progetto con la Banca BCC di Acquaviva Picena, per l’assegnazione di Borse di Studio a ragazzi con determinate caratteristiche economiche e scolastiche.

Inoltre grazie alla cooperazione con l’Assessore alle Politiche Sociali Emanuela Carboni è stato possibile assegnare un lavoro all’interno della società sportiva ad un cittadino sambenedettese senza casa ed occupazione, che versava in una situazione abbastanza grave. Svolgerà la mansione di custode del centro e percepirà in questo modo un sussidio mensile con il contributo del Comune, tramite borsa-lavoro.

L’Unione Rugby San Benedetto è convinta di poter fare grandi cose in futuro, in ambito di formazione dei giovani e di diffusione dei valori di questo sport, con grandi progetti sociali e di riqualificazione, il tutto sotto la guida di personaggi esperti e volenterosi, che, a quanto pare, avranno tutto l’appoggio dell’Assessore allo Sport Pierluigi Tassotti e del Sindaco Pasqualino Piunti: “Il valore sportivo per eccellenza lo può tramandare soprattutto il rugby, il terzo tempo è simbolo di spirito e giusto approccio, serve ad educare i ragazzi. L’Amministrazione ha il dovere di supportare ed integrare quanto fornito gratuitamente al tessuto sociale.”

Il Presidente dell’Unione Rugby, Edoardo Spinozzi, ha infine donato simbolicamente al Sindaco una cravatta rosso-blu, oggetto identificativo importante nella cultura rugbistica.