Un’estate bella che ancora non balla. Il cosiddetto grande evento è da anni un refrain senza soluzione. A tal proposito mi hanno colpito le parole di Sandro Assenti (presidente della Confesercenti) e del sindaco Pasqualino Piunti durante la presentazione in Palazzina Azzurra di Ittico.

Premetto che, sinceramente, quando sento parlare di un grande evento rappresentato da una sagra o da Ittico (che gli organizzatori preferiscono chiamare diversamente) un po’ di perplessità mi viene. Secondo me Ittico oggi e Anghiò ieri, pur riconoscendo una certa validità ad entrambi, sono molto lontani dal poter essere considerati eventi eccezionali e tantomeno originali. Non sono infatti in grado di far arrivare gente nella Riviera Piceno-Abruzzese (basta a parlare di una singola città) o di valorizzare la nostra zona. Sono due grandi manifestazioni culinarie e niente più. Vi immaginate persone che scelgono la propria vacanza soltanto perché in determinati giorni si possono gustare alcuni cibi locali? E ironicamente aggiungo: il pesce a San Benedetto del Tronto? Un’ovvietà.

Tornando a Sandro Assenti e Pasqualino Piunti il primo si è detto favorevole alla trasformazione del porto da peschereccio a prevalentemente turistico in grado di rendere possibile l’arrivo di grandi imbarcazioni (yacht, navi da crociera, ecc). Una bella idea che il sindaco ha corretto e perfezionato: “Guai a privarci però di quella che è stata la caratteristica trainante della nostra terra, cioè la pesca (in effetti siamo ancora ai primi posti in Italia dopo che Mazara del Vallo ci tolse il primato alcuni anni fa, Ndd). Sarebbe una scelta gravissima e penalizzante oltre che ingiusta per la nostra storia“.

A proposito di grande evento ha aggiunto: “Dobbiamo diventarlo noi con iniziative che rendano le nostre piazze, il nostro lungomare pieno di gente tutte le sere come è successo quest’anno, oltre che con l’accoglienza ‘porta a porta’ che ci distingue da sempre“.

Hanno ragione entrambi e la soluzione potrebbe stare in una ulteriore ristrutturazione dei bracci portuali e del dragaggio già in atto per renderlo più profondo. Per il secondo aspetto descritto dal sindaco, in effetti si è visto quest’estate più movimento nella zona pedonale quasi tutte le sere (buona l’idea di un mercato serale simile a quello di ogni martedì e venerdì dell’anno, una risorsa che piace molto ai vacanzieri. Contornato da eventi piccoli ma frequenti).

A noi però piacerebbe che anche i quattro chilometri di lungomare siano affollati durante le calde serate estive (solitamente è semivuoto)  e con attrazioni costituite da eventi  di vario tipo che ne esaltino la bellezza almeno due volte la settimana,  a contorno di una manifestazione centrale della durata di 4-5 giorni. Appunto il Grande evento che da solo non basterebbe in ogni caso.

Basta pensarci e non sarà difficile trovarla a soluzione giusta. Noi, oltre a pubblicizzare e promuovere concretamente ogni genere di evento direttamente ai turisti per tutta l’estate con un mezzo unico in Italia nel suo genere: Riviera Oggi Estate (la rivista settimanale che i nostri ospiti apprezzano sempre di più), abbiamo qualche idea che faremo presente. La sua particolare e principale caratteristica è che la immaginiamo senza spreco di euro pubblici.

A proposito di promozione che dalle nostre parti serve come il pane mi è sembrato di capire che quest’anno le presenze nella riviera piceno-abruzzese sono aumentate, avete provato a spiegarvi perché. Il motivo è secondo me semplicissimo: da settembre 2016 le nostre coste in particolare sono state veicolate in Italia e nel mondo come non mai. Purtroppo ‘grazie’ ad un evento tragico che non ha lasciato strascichi turistici perché la paura del terremoto è stata chiaramente esorcizzata dalla semplicissima constatazione che gli sfollati stavano tutti tra Alba Adriatica e Cupra Marittima. “Elementare Watson”, si diceva una volta. Poi una volta qui in molti non hanno disdegnato gite nelle zone storiche colpite dal sisma. Forse non era prevedibile ma è stato così viste le presenze alla Quintana (Ascoli) a Templaria (Castignano), alle Opere liriche nello sferisterio di Macerata, a Sponsalia di Acquaviva Picena e così via. Comunque grandi eventi lontani dal mare che non tolgono nulla alla costa, anzi.

Concludo con un dato importantissimo: il nostro territorio ha strutture giuste e importanti (Porto, molo sud da sballo, lungomare eccellente, strutture sportive importanti, pinete e tanto verde come pochissime altre realtà italiane, spiagge raffinate, colline con tanta storia a due passi ecc.) che sfruttiamo al 20% o poco più.

All’uopo vi propongo una considerazione sulla quale riflettere giunta da Senigallia che può essere considerata la concorrente diretta per lo scudetto delle Marche. È firmata dal giornalista Paolo Landi:

Senigallia gode già di un indice di gradimento elevato ed ha tutti  i requisiti per collocarsi e competere ai vertici del turismo nazionale e internazionale se riuscirà ad avere una regia che sappia interpretare questo passaggio strategico sostenendo adeguate iniziative promozionali, favorendo e incentivando le manifestazioni di richiamo, migliorando l’accoglienza con l’ammodernamento delle strutture ricettive, ma soprattutto  puntando ad una città dal grande fascino e bellezza scommettendo su una pianificazione urbanistica innovativa di lunga  scadenza, da estrapolare come migliore soluzione tra le infinite simulazioni selezionabili con i criteri della fisica urbana che dovrà già da oggi guardare alla città di domani con congruenza e continuità individuandone il disegno più idoneo e funzionale” 

Insomma chi ha il Pane non ha i Denti e viceversa.