SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con notizia resa pubblica nella giornata del 7 agosto tramite pubblicazione in Albo Pretorio (CLICCA QUI), il Comune di San Benedetto ha reso noto di aver dato mandato a un avvocato di querelare, per sostituzione di persona (articolo 494 del codice penale) una pagina Facebook che avrebbe utilizzato impropriamente immagini e appellativi che richiamano all’istituzione, e in particolare alla figura del Sindaco.

L’azione da parte del Comune, che ha preventivato una spesa, per il legale, di oltre 700 euro ha scatenato una serie di reazioni politiche fra cui un’interrogazione consiliare di Flavia Mandrelli che chiede perché la querela non sia stata “presentata personalmente dagli offesi”.

Ovviamente il nodo principale evidenziato dalle forse politiche d’opposizione è l’impiego di denaro pubblico per la copertura delle spese legali, nodo messo in luce anche oggi dal Pd che, tramite il capogruppo Antimo Di Francesco fa sapere che “se verranno impiegate risorse pubbliche dei cittadini per sostenere le spese legali, ci rivolgeremo alla Corte dei Conti oltre che alle autorità competenti per verificare la regolarità del percorso procedurale amministrativo nel conferire l’incarico”. Di Francesco infine etichetta l’intera vicenda come “atto politico intimidatorio e di censura e soprattutto una caduta di stile.”