TERAMO – Quattromilacento passaggi in dieci giorni: millecinquecentocinquantuno domenica scorsa per la Festa della Madonnina. I numeri della cabinovia di Prati di Tivo, riaperta il 27 luglio, rappresentano un buon viatico rispetto al finanziamento di 2 milioni di euro assegnato nei giorni scorsi dalla Regione Abruzzo agli impianti di risalita gestiti dalla Gran Sasso Teramano. E la Provincia pensa al futuro e alla stagione invernale; Renzo Di Sabatino ha messo attorno ad un tavolo il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, il sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia, uno dei due liquidatori della Gran Sasso spa, Sergio Saccomandi insieme ai tecnici per mettere a punto il percorso amministrativo e gli interventi del finanziamento.

“Le priorità sono chiare ed evidenti e sono quelle emerse in questi mesi di gestione diretta da parte della società – dichiara il Presidente – piano di messa in sicurezza della stazione, manutenzione straordinaria e sostituzione dei mezzi obsoleti; realizzazione di un deposito per attrezzature e mezzi; recupero dell’attività sciistica nell’area del doppio jolly attraverso un campo scuola attrezzato, la segnaletica e, infine ma non certo da ultimo, gli interventi di legge che saranno previsti nel redigendo piano antivalanghe della Regione. Insieme all’Amministrazione separata e all’Ente Parco vogliamo ragionare sul recupero del rifugio di monte in località La Madonnina e più a lungo termine sulla realizzazione di una terza pista breve. Su questo siamo tutti d’accordo, non appena firmeremo la convenzione con la Regione a nostra volta stipuleremo una convenzione con il Comune di Pietracamela che verrà coinvolto nella realizzazione dei lavori”.

Nel corso dell’incontro il vicepresidente, Giovanni Lolli, ha annunciato che per la stazione sciistica teramana ci sono altre risorse, un milione e mezzo circa, provenienti dai fondi per il sisma: in questo caso il soggetto erogatore sarà il Cipe e naturalmente occorre attendere i tempi dell’istruttoria.