SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mancano tre giorni alla partita del “Dino Manuzzi” fra Samb e Cesena che si giocano la possibilità di sfidare il Genoa, un’eventualità che, nel caso della Samb sarebbe un’impresa storica, la più grande della sua storia recente. E se finora le due uscite “sambenedettesi” dei rossoblu hanno convito un po’ tutti c’è chi, pur felice del rendimento dei compagni, sa che la squadra deve migliorare. Stiamo parlando di Vincenzo Aridità, pronto a difendere i pali della Samb anche in Romagna. Ecco l’intervista al portiere realizzata da Riviera Oggi.

Buonasera Ardità, la Samb si avvicina a Cesena forte di due uscite (Salernitana e Lucchese) che hanno convinto un po’ tutti. Lei compreso?

“Sono state due ottime prove, contro avversari importanti e nel caso della Salernitana di categoria e qualità assolute superiori. Contro la Lucchese poi, abbiamo fatto una bella partita contro una squadra molto preparata e ben messa in campo nonostante in questo periodo la condizione fisica non sia delle migliori”.

Come si gestiscono queste fasi, in cui vanno coniugati impegni importanti con una preparazione tutta in divenire?

“Cerchiamo di migliorare giorno per giorno gestendo i carichi di lavoro e soprattutto cercando di mettere in campo quello che vuole il mister.”

A proposito del mister, che impressione le ha fatto Moriero finora?

“Beh, Moriero mi ha fatto un’impressione sicuramente positiva perché è un allenatore preparato e che ci tiene a quello che fa, lo testimonia il fatto che ci chiede sempre di dare il 110%. Vuole tanto e si aspetta tanto da noi, questo si è capito”.

Per quanto riguarda la gara di Cesena, che vi aspettate?

“Andiamo a Cesena consci di avere davanti una sfida difficile contro un avversario di caratura superiore ma altrettanto consapevoli che sarebbe un traguardo enorme per tutto l’ambiente quello di regalarci la sfida contro una squadra di Serie A”(il Genoa n.d.r.).

Nel conto va messo anche il campo, storicamente difficile per la Samb che in 10 trasferte al “Manuzzi” ha raccolto nella sua storia appena due punti.

“Questo non lo sapevo. In ogni caso al Manuzzi ho giocato diverse volte quando ero in B ed è un campo difficile sia per il pubblico, molto caldo, che per le caratteristiche visto che è molto stretto e in sintetico. Comunque le nostre intenzioni non cambiano, andiamo lì per cercare di fare il nostro gioco e per trovare la condizione migliore.”

Un’ultima domanda un po’ più “leggera”. Rispetto all’anno scorso, in cui eri l’unico, in questa stagione hai tanti compagni napoletani come te, ti senti un po’ più a casa?

“Sì è vero, l’anno scorso ero l’unico napoletano in squadra e francamente è stata la prima volta che mi è successo in carriera (ride n.d.r.). Quest’anno invece siamo in tanti e su tutti, per simpatia spicca Gennaro Troianiello. In generale posso dire che siamo un gruppo unito anche fuori dal campo, si sta creando una bella amalgama e questo è anche merito della società che ha saputo scegliere giocatori, e uomini, di un certo livello.”