IDEA DA RIVEDERE. Sono sorte alcune polemiche per la location della tradizionale Santa Messa in suffragio dei caduti in mare e della loro protettrice che da tantissimi anni si celebra in zona porto. Stavolta si è scelto un posto chiaramente inadatto per una cerimonia religiosa nella quale il silenzio per chi ci va è da sempre al primo posto: a stretto contatto con un ottimo ristorante (praticamente a 3-4 metri dall’altare) nel quale è normale che si mangi oltre che bene anche con gioia e senza alcuna limitazione obbligata per via di ‘agenti’ esterni.
Insomma un luogo dove la folla sta solitamente zitta a fianco di un altro dove parlare, cantare e inneggiare è prassi normale, specialmente in circostanze come quella di ieri sera, è sembrato fuori luogo.
Niente di gravissimo in realtà ma è ovvio che proprio lì non si doveva svolgere visto che il ristorante non si poteva né spostare né tenere chiuso. Chi non è d’accordo e ritiene che anche il prossimo anno sarà così commette un errore imperdonabile per mancanza di rispetto nei confronti dei fedeli e degli avventori del locale. Tutto qui.
Non ha importanza se a scegliere il posto è stata la Curia,il sindaco o un suo delegato, o non so chi, adesso la cosa migliore è capire che a tutti capita di sbagliare, perseverare no.
Posso dare la mia testimonianza personale in quanto mi trovavo tra l’altare e il ristorante Molo Sud. Ad un certo punto della celebrazione nella tavolata a stretto ridosso della ‘chiesa all’aperto’ un gruppo di ragazzi (magari perché non si erano resi conto della situazione) hanno iniziato a cantare cori inerenti (così mi è sembrato) il motivo per cui si erano riuniti, creando un po’ di sconcerto tra i celebranti e i fedeli.
Appena sono stati richiamati hanno diligentemente smesso anche se avevano tutto il diritto di festeggiare come volevano il loro incontro.
Personalmente li ho apprezzati perché hanno capito, riprendendo a cantare soltanto dopo che la Messa era terminata.
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Comunque, almeno per le ultime edizioni la messa del vescovo si è svolta a ridosso, da una parte, dell’ “ottimo ristorante” Nudo e Crudo nel quale pure, oltre a “mangiare bene”, non c’era nessun obbligo al silenzio; dall’altra degli stand gastronomici della festa.
Sia Nudo e Crudo che la Sagra si trovavano a circa 50 metri non a 3 metri. Per cui non capisco il motivo di questo commento. In ogni caso se non è ritenuto un errore il prossimo anno l’esperimento può ripetersi.
I suoi aggettivi tra virgolette poi rasentano il ridicolo oltre che illazioni indebite visto che tra il sottoscritto e il giornale non esistono relazioni di alcun tipo. È uno di casi questo in cui il silenzio sarebbe stato d’oro colato. Come dimostrano le 2291 letture (finora) e appena un commento, il suo