SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da azzurro all’altro. Dopo il successo dello scorso anno di Federico Gaio, l’edizione 2017 della San Benedetto Tennis Cup vede trionfare Matteo Berrettini. Il 21enne portacolori del Canottieri Aniene, allievo di Vincenzo Santopadre, ha sconfitto stasera il serbo Laslo Djere col punteggio di 63 64 in poco meno di un’ora e mezzo di gioco, conquistando alla terza finale in 9 mesi il suo primo titolo Challenger. L’impresa di Matteo acquista ancor più valore in quanto ottenuta contro un giocatore che arrivava da 9 vittorie consecutive (il successo Perugia della settimana scorsa e le 4 partite qui al Maggioni prima della finale).

Entrambi i protagonisti della finale domani saranno premiati in classifica dal best ranking: per Djere è sicuro l’ingresso nei primi 100, mentre Berrettini dovrebbe assestarsi intorno alla  170^ posizione mondiale, con la certezza di poter giocare fra poco più di un mese le qualificazioni degli US Open.

La partita. Un break al secondo gioco, sulla prima palla break fa salire Berrettini fino al 3-0, poi entrambi i giocatori tengono il servizio, ma all’azzurro non trema il polso e chiude il parziale 6-3 dopo 40 minuti. L’equilibrio regna anche nel secondo set fino al settimo gioco, in cui Matteo si procura un altro break point cui segue un doppio fallo di Djere. Sul 5-4 Berrettini si procura 3 matchpoint, ma deve aspettare il terzo per alzare le braccia al cielo e vincere il suo primo challenger. Attualmente numero 22 nella Next Gen Race to Milan Matteo domani guadagnerà 90 punti e avvicinarsi agli altri contender verso le Finale di novembre.

“Pur con la concorrenza di 3 ATP 250 e 4 Challenger – ha voluto sottolineare il presidente del CT Maggioni Afro Zoboletti – abbiamo registrato un’affluenza record, più degli anni passati. Segno di quanto piaccia il tennis e quanto piaccia il nostro torneo. Nelle ultime 2-3 serate oltre 2000 persone sono rimaste fuori dall’impianto. Vogliamo far crescere il nostro evento, renderlo sempre più coinvolgente, ma bisogna iniziare quanto prima i lavori di riqualificazione dell’area. Abbiamo fretta, perché solo con un Maggioni rinnovato e ampliato, dotato di servizi e di un’arena da 2mila posti potremo far diventare il nostro torneo ancora più importante”.