AMATRICE – Ci sono cinque indagati dalla procura di Rieti per il crollo delle case popolari dell’Ater con 18 morti nel terremoto che nell’agosto dello scorso anno colpì Amatrice.

Ne ha dato notizia il Tg1 in esclusiva nella giornata del 18 luglio. Sono i primi indagati per il sisma:  si tratta di responsabili della ditta di costruzioni e dell’Ater di Rieti. “Per come erano state realizzate sarebbero crollate con qualsiasi sisma”, ha detto il pm di Rieti Rocco Maruotti.

Gli indagati sono: Ottaviano Boni, direttore tecnico della Sogeap srl che costruì le palazzine; Luigi Serafini, amministratore unico della stessa società, Franco Aleandri, presidente pro-tempore dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Rieti, Maurizio Scacchi, geometra dipendente del Genio Civile di Rieti, Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice.

Le case popolari risalivano agli anni anni ’70 e in esse si è verificato secondo il Tg1 il maggior numero di morti del sisma nella cittadina reatina. Disastro e omicidio colposi e lesioni le accuse per i cinque indagati nell’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Saieva e svolta anche dal Pm Rocco Maruotti.

“Tutti i pilastri risultavano molto sottili, con spessore prevalente pari a 20 cm, e la loro armatura era esigua”, scrivono i Pm della Procura di Rieti.

“Le palazzine sono state costruite molto male, e questo non si è verificato per altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa. Sono andati a risparmio, un problema di costi e di profitti. Il fatto che si tratti di un edificio costruito dallo Stato ci addolora, bisognerebbe fare di più, laddove c’è una responsabilità pubblica le cose appaiono sicuramente di una gravità maggiore”, ha detto il Procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva.