SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con la legge 112/2016 sono state previste ulteriori misurea atte a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità attraverso misure di assistenza, cura e protezione nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento, prive di sostegno familiare.

La Regione Marche, con DGR 131 del 20 giugno ha definito gli indirizzi di programmazione regionale per l’attuazione del decreto ministeriale individuando le seguenti misure:

– interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative

– interventi di realizzazione di innovative soluzioni alloggiative

– percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine ovvero per la deistituzionalizzazione

– programmi di accrescimento della consapevolezza, per l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze per favorire l’autonomia delle persone con disabilità grave e una migliore gestione della vita quotidiana anche attraverso tirocini per l’inclusione sociale.

A tal fine, con DGR 672/2017, la Regione Marche ha definito le modalità e i tempi per la presentazione dei progetti da parte degli enti capofila degli Ambiti Territoriali Sociali, che di seguito vengono specificate.

MODALITA’ E TEMPI PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Le persone con disabilità interessate o loro nuclei familiari o chi ne tuteli gli interessi devono entro e non oltre il 31 agosto 2017 (pena esclusione) presentare la domanda al Comune di San Benedetto del Tronto, comune capofila dell’Ambito Territoriale Sociale 21, che provvede successivamente a inoltrarla alla competente UMEA, utilizzando i modelli B o B1 reperibili sul sito dell’Ambito Territoriale Sociale 21 www.comunesbt.it/ambitosociale21.

Per le persone che hanno presentato domanda entro i termini sopra indicati, l’UMEA redige un Piano Personalizzato contenente altresì un budget di progetto.

Successivamente i Piani Personalizzati redatti dall’UMEA vengono trasmessi all’Ambito Territoriale e portati al tavolo di concertazione (composto dall’UMEA, Ambito Territoriale Sociale, Istituzioni locali, persone con disabilità e famiglie nonché organizzazioni di rappresentanza dei disabili presenti sul territorio) per decidere di comune accordo le azioni da intraprendere e, nei limiti delle risorse disponibili, predisporre un progetto di Ambito.

Viene garantita la priorità di accesso agli interventi a:

– persone con disabilità grave mancanti di entrambi i genitori, del tutto prive di risorse economiche, reddituali e patrimoniali, esclusi i trattamenti percepiti in ragione della condizione di disabilità;

– persone con disabilità grave i cui genitori, per ragioni connesse in particolare all’età ovvero alla propria situazione di disabilità, non sono più nella condizione di continuare a garantire loro nel futuro prossimo il sostegno genitoriale necessario per una vita dignitosa;

– persone con disabilità grave, inserite in strutture residenziali dalle caratteristiche non riconducibili a quelle abitative e relazionali della casa familiare.