SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Finalmente svelati i progetti che da gennaio sono al vaglio dell’Amministrazione per quanto riguarda il destino della piscina comunale. A svelare i piani l’assessore Andrea Assenti durante la riunione del 14 luglio della commissione Lavori Pubblici.
Si tratta di un progetto che sarà finanziato da privati, dal costo “che oscilla tra i 3, 3 e i 3,5 milioni di euro” spiega il membro di Giunta. Dunque l’amministrazione sceglie la strada del project financing per arrivare alla riapertura della vasca esterna, chiusa ormai da oltre 4 anni. Ma il progetto portato in commissione da Assenti prevede ben altro, ovvero una ristrutturazione pressoché completa dell’intera struttura.
Secondo i progetti la struttura esterna verrà completamente demolita e la vasca esterna ricostruita, abbassata di 90 centimetri e allargata, passando da 8 a 10 corsie. A Sud della vasca poi, sorgerà anche una palazzina di 700 metri quadrati “che sarà riservata in parte alla medicina dello sport e in parte ospiterà attività commerciali e sedi operative delle società sportive” confessa sempre Assenti che nel corso della riunione, proprio sul punto, ha un piccolo scontro con Giorgio De Vecchis che contesta “il carico urbanistico” della proposta visto che, per realizzare il blocco “residenziale”, nonostante si tratti di una nuova opera, non verrà adottata alcuna variante urbanistica, visto che nei piani si dovrebbero sfruttare le superfici già presenti attualmente.
Assieme agli interventi esterni, che dovrebbero portare alla realizzazione pure di un blocco ristorante e di nuovi spogliatoi a servizio dei campi da tennis, ci sarà una ristrutturazione anche dell’interno. Verranno infatti fatte operazioni sulla copertura e sarà ristrutturata la palestra.
A questo punto il progetto necessiterà di un passaggio in assise prima che si possa lanciare il bando per la gestione dell’intero complesso, gestione che “durerà dai 30 ai 45 anni” chiosa sempre Assenti che aggiunge però che il Comune ha posto alcune riserve come due corsie per il nuoto libero e per i disabili ogni giorno assieme, a dello spazio libero per scuole e società sportive.
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MI permetto di aggiungere che oltre al carico urbanistico rimane di capire quale sarà la pubblica utilità della struttutra, diventerà di fatto privata o degli spazi saranno riservati alla pubblica utilità?
Domanda giusta e doverosa
Da quello che ho letto in un altro articolo, saranno riservate delle corsie al nuoto libero (quindi pubblico), un’attenzione speciale sarà data ai portatori di handicap e verranno realizzate strutture per i più piccoli… Se le promesse saranno rispettate, perché no! Ovviamente se io “privato” investo 3,5 mil in una struttura, ricordo che alla fine è sempre di proprietà del comune, è naturale che voglia ricavarci un profitto, nel lungo periodo ovviamente, non ci trovo nulla di male. Il problema come sempre non è nel fare, ma nel controllare che le cose siano fatte in regola… Ad ogni modo io… Leggi il resto »
Pienamente d’accordo con lei. Chi critica queste scelte evidentemente non ha mai avuto a che fare con impianti sportivi comunali (non mi sto riferendo ad @Alessandrop84:disqus, sia chiaro, ma a quei lettori che hanno commentato sotto l’articolo comparso su Facebook). Un privato non investirebbe mai senza avere la possibilità di poter giovare degli investimenti fatti.
Non sono contrario allo strumento del Project Financing, anzi sono molto favorevole. L’importante è che rimanga lo stesso livello di servizio ai cittadini e se qualcuno incassa un affitto dalle attività commerciali per avere un impianto nuovo e fruibile al pubblico come e meglio di prima ben venga! L’importante che sia un vero partenariato e non una privatizzazione!
Beh iniziamo a fare…!
la domanda è una sola:
è meglio lasciare la piscina così com’è o accettare la proposta di questa cordata? Per me meglio la seconda.
Comunque non mi sembra che ci sia la fila di imprenditori a voler metterci le mani…..evidentemente non è un grande affare, come pensa qualcuno, investire su quell’immobile.
Infatti qui il comune ha presentato un progetto, ma pare che ancora di offerte concrete da parte di privati non si parli, speriamo bene… Una soluzione va trovata assolutamente, e a dirla tutta io auspicavo anche la copertura della piscina da 50 mt… Sarebbe un “Plus” per chi ha intenzione di investire.
E’ da capire se ci sarà lo stesso livello di servizio per i cittadini o se diventa una privatizzazione de facto. Nel secondo caso non è un affare per la collettività
La domanda e’ un’altra secondo me…..saremo ancora vivi quando questo progetto sara finito?
se la cosa va in mano a privati, una volta ottenuto l’appalto, hanno tutti gli interessi a fare in fretta!
Il progetto fu proposto dall’amministrazione Gaspari alla ditta Piergallini e Pignotti proprietaria dell’area “Luna Park” …con un nulla di fatto…trovare un privato disposto ad investire svariati milioni di euro tra costruzione e organizzazione di business credo sia molto raro di questi tempi…e’ come dire perche’ non investire nella cittadella dello sport nell’area Brancadoro..che con accordo di programma aveva già tutti i favori dell’amministrazione Comunale precedente?
Infatti qui si parla di 30/45 anni, 99 anni è assurdo., significa regalare la struttura non all’imprenditore ma ai figli dello stesso… 30/45 anni sono giusti
non esiste una durata giusta o sbagliata, 30/45 anni possono essere giusti ma dipende da cosa prevede il contratto, si devono fare i conti per il privato e per la collettività ed il bravo politico ed amministratore deve cercare di bilanciare questi due interessi che possono essere contrastanti!
Ripeto, io non sono contro il project Financing, anzi lo ritengo un ottimo strumento. Il punto della questione è il modello di contratto di servizio che si vuole adottare. Mi aspetto che da un aumento delle volumetrie, e quindi con la nuova disponibilità di spazi da mettere a rendita, non si intacchi minimante il livello di servizio. Se vuoi. è un problema di modello di Business che dovrebbe basarsi sulla rendita derivante dalle nuove volumetrie e non dalla rendita di un asset pubblico. Se diventasse una privatizzazione de facto, è come se San Benedetto non avesse più una piscina comunale… Leggi il resto »
Premetto che credo nella buona fede di tutti, quindi anche nella buona fede di Gaspari prima e Piunti ora. Quindi sono convinto che l’amministrazione stia cercando la soluzione migliore per la collettività! Il punto su cui riflettere è un’altro, tenere la piscina allo stato attuale non è una risorsa ma un costo per la comunità. Preso atto che risorse pubbliche per un restauro generale non ce ne sono ora e non ce ne saranno mai! Certamente la soluzione proposta và migliorata ma portare avanti una trattativa senza una soluzione B è molto complicato, per questo qualsiasi sia la scelta dell’amministrazione… Leggi il resto »
Che sia un costo e non una risorsa è tutto da dimostrare visto che i frequentatori sono molti, chiaramente è una risorsa sotto utilizzata che può e deve essere usata meglio ma se diventasse privata, la sua valenza pubblica verrebbe meno! Un restauro con risorse pubbliche non c’è perchè in primis manca il progetto. Con un progetto si possono cercare fonti di finanziamento come il credito sportivo, e poi se uno è un bravo amministratore, in un bilancio annuo di oltre 60 milioni di euro, i soldi se vuole li trova!
Se era facile trovare dei soldi, sarebbero già stati trovati. L’amministrazione pubblica non è un’azienda privata dove tagli i costi da una parte e investi da un’altra. Altrimenti i tagli alla spesa corrente si farebbero in 24 ore. Evidentemente il comune non ha risorse per un restauro. Tette le forme di finanziamento non sono altro che mutui a tasso agevolato con una parte irrisoria di fondo perduto. Non ti devo spiegare che il costo del denaro oggi è molto basso quindi simili finanziamenti hanno poco senso. Comunque che ne parliamo io e te non conta nulla, vedremo cosa fa il… Leggi il resto »
Non ci giurerei, molte spese non si vogliono toccare non perchè abbiano una utilità per i cittadini ma perchè hanno utilità elettorale quindi solo per la carriera dei politici. Il problema dei finanziamenti non è il costo del denaro, ma è il patto di stabilità, altro motivo per cui è determinante agire sulla spesa corrente, ma pare che agli scienziati delle amministrazioni non interessi! Il tema rimane sempre che si deve capire se vogliamo continuare a gestire il declino salvando gli amici o se si vuole provare a rilanciare la città
E’ facile per chi lo vuole fare e lo sa fare. Se uno non lo sa fare o è legato al mantenimento della spesa corrente sul sociale, anche se ideologicamente dovrebbe essere per lo snellimento burocratico e l’abbassamento (non diciamo liberista che suona male), i soldi non si trovano. Il punto è che una amministrazione di stampo socialdemocratico può, almeno ideologicamente, giustificare una spesa corrente molto sbilanciata sul sociale, una amministrazione di centrodestra proprio no! Poi se una amministrazione di centrodestra vuole continuare a lavorare come quelle di Gaspari deve essere consapevole che non sta tradendo sola la fiducia dei… Leggi il resto »
Non ti sei accorto che le ideologie sono finite da un pezzo. E che non servono a nulla. Contano, gli uomini, i fatti, le idee e i risultati.
Guardi direttore il problema è proprio che si è voluto far credere che le ideologie fossero finite! Le ci convinciamo di questo allora non c’è da accettare che la politica sia solo un collettivo di comitati di affari e questo non credo sia una cosa auspicabile. Io vedo ancora la politica come la Gestione della Res Pubblica, e quali possono essere i principi ispiratori per la gestione della Res Publica senza il confronto dialettico tra il socialismo a favore dell’azione redistribuiva attraverso i servizi e l’azione liberista per l’abbassamento della tassazione? Vogliamo ridurre tutto ad affari? A me non piace… Leggi il resto »