SANT’OMERO – Ennesimo episodio di violenza sulle donne in Val Vibrata. I carabinieri della stazione di Nereto, diretti dal luogotenente Amico Ventresca, e coordinati dal comandante della compagnia di Alba Adriatica, Emanuele Mazzotta, hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni personali gravi, procurato aborto e danneggiamento aggravato, M.F, 29enne di Sant’Omero.

L’uomo era finito al centro delle indagini dei militari a seguito della denuncia presentata dalla convivente 35enne, disperata per i continui maltrattamenti che da diversi mesi era costretta a subire. La donna era oggetto di aggressioni fisiche e psicologiche ed era stata più volte minacciata di morte. Il compagno violento, in più di un’occasione, l’aveva picchiata con talmente tanta violenza da richiedere l’intervento dei sanitari ai quali, però, la donna, temendo per la propria incolumità, aveva sempre raccontato versioni dei fatti diverse. Anche suo figlio di 9 anni veniva spesso picchiato dal 29enne con schiaffi, calci e pugni. Un vero e proprio inferno per la vittima culminato con un’interruzione di gravidanza: il convivente, in preda al solito raptus violento, qualche mese fa l’aveva colpita con diversi pugni all’altezza dell’addome facendole perdere il bimbo che portava in grembo. Una situazione divenuta insostenibile che alla fine ha spinto la donna a raccontare tutto ai carabinieri. Negli ultimi tempi lei e il figlio avevano trovato ospitalità da alcuni vicini ma M.F continuava con i comportamenti violenti scagliandosi anche contro l’auto della donna prendendola a bastonate e infrangendo tutti i finestrini. Nella giornata di ieri, su ordine del tribunale di Teramo è arrivato l’ordine di custodia cautelare nei confronti del 29enne che, dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere teramano di Castrogno a disposizione della magistratura.