SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ un fenomeno molto recente, molto diffuso e molto dannoso, che ha per protagoniste svariati generi di animali. Mammiferi, rettili, uccelli, ma anche insetti, nessuna categoria è esclusa. Si tratta dell’introduzione di ‘specie aliene’ in un nuovo habitat.

Le specie aliene possono essere un vero flagello per l’ambiente, in quanto spesso danneggiano l’ecosistema e riducono la biodiversità. Non a caso, sono considerati tra i principali fattori di estinzione mondiali.

Innanzi tutto, che cos’è una specie aliena? Anche se il nome potrebbe apparire fuorviante, non si tratta né di Alien né di ET: un animale “alieno”, in questo caso, è una specie che si trova in un habitat diverso da quello in cui normalmente vivono i suoi simili: un pinguino, per esempio, è considerato alieno in Italia, ed in qualunque altro continente diverso dall’Antartide.

Questo porta ad un secondo quesito; come fanno le specie aliene a spostarsi da un ambiente all’altro? Purtroppo, in massima parte a causa dell’uomo.

L’uomo, viaggiando con navi e aerei, ha trasportato, e continua a trasportare, moltissime specie aliene da un capo all’altro del mondo; a volte intenzionalmente, ma molto spesso per sbaglio. Si pensi al caso in assoluto più rappresentativo, la zanzara tigre: questa è originaria del sud-est asiatico, ma dagli anni novanta in poi si è insediata stabilmente in buona parte dell’Europa, in America e in Africa. La sua diffusione è stata resa possibile dall’esteso commercio navale intercontinentale. Le prime larve di zanzara tigre furono trasportate in casse di dracena, il bambù portafortuna cinese, che per la conservazione necessita di essere immerso in acqua. In Italia la prima colonia arrivò invece con un carico di pneumatici, nei ristagni interni dei copertoni.

Una specie aliena, quando è rilasciata nel nuovo ambiente, si trova a contatto con molti animali e piante diversi da quelli del suo ambiente originale. A questo punto ci sono due possibilità: alcuni animali soccombono, perché trovano un ambiente sfavorevole. Altri, invece, si trovano così bene che cominciano a moltiplicarsi senza controllo; in breve tempo invadono la zona, e danneggiano le altre specie. Questo è appunto il caso della zanzara tigre, che ha trovato nel clima mite dell’Italia un ambiente di riproduzione perfetto. La zanzara si è sviluppata occupando una nuova nicchia ecologica, quindi non ha causato danni a nessun’altra specie nota; in compenso, è in grado di veicolare un certo numero di patogeni ad animali e uomo, come il virus Zika; in Italia, per ora, non ci sono particolari rischi, ma se dovesse sopraggiungere un’epidemia svolgerebbe un ruolo importante nel diffonderla.

Il problema delle specie aliene non riguarda solo insetti e piccole creature; animali più grandi e apparentemente innocui sono parimenti problematici.

Tra le specie più dannose, ce n’è una particolarmente apprezzata dai più giovani: la tartaruga dalle orecchie rosse; si tratta della comunissima tartarughina d’acqua dolce, che si compra in tutte le fiere per pochi euro. Finché si tiene nella vaschetta, non succede niente; i problemi cominciano quando la si vuole liberare. La maggior parte dei proprietari, infatti, tende a lasciarla in riva al fiume. Naturalmente, questa è la decisione peggiore.

La tartaruga dalle orecchie rosse, infatti, è una terribile predatrice di pesci e anfibi. In Italia viene considerata tra le specie più invasive e dannose.

Finora si è parlato esclusivamente di animali, ma occorre tenere conto che il concetto di specie aliena ha un significato molto più ampio: anche piante, funghi, batteri e virus possono essere trasportati accidentalmente, per poi devastare l’equilibrio del nuovo ecosistema.

Per scongiurare potenziali pericoli e limitare i danni, l’Unione Europea ha compilato una lista delle specie più invasive da tenere sotto stretto controllo, con la consulenza di ONG specializzate come BirdLife International. BirdLife è un’autorità di riferimento in questo settore, la cui importanza è tale da aver coinvolto anche membri di famiglie reali nella sua gestione. L’attuale presidente è la Principessa Takamado del Giappone.

Proprio in questi giorni l’UE ha aggiornato la lista con dodici nuovi organismi dannosi; tra questi ci sono l’oca egiziana ed il tanuki giapponese, famosissimo nel mondo dei manga e degli anime.

La scienza che studia questi comportamenti, e in generale il comportamento delle varie specie nel loro habitat, si chiama ecologia di popolazione, e compie studi fondamentali per proteggere migliaia di razze animali, sempre più minacciate dall’azione dell’uomo.